Cultura Schermi
L’événement
Anamaria Vartolomei
Francia 2021, 100’.

L’événement

Il film di Audrey Diwan, classe 1980, parla di aborto, un argomento che, con una nuova legge in Texas che riduce notevolmente i diritti delle donne, suona attuale. Ma al di là di questo, L’événement ha la forma semplice e radicale di un diario filmato, con inquadrature serrate sulla protagonista. Roba da grandi film, se l’interprete è eccellente, come in effetti è Anamaria Vartolomei. La giovane attrice veste i panni di Anne, studente di lettere di origini modeste che si ritrova incinta e vuole interrompere la gravidanza, all’inizio degli anni sessanta, quando l’aborto in Francia era ancora illegale. Non sa a chi rivolgersi e neanche con chi parlare. È costretta a inghiottire il suo dolore, in silenzio. Travolgente. Con la camera piazzata alle sue spalle non vediamo Anne, soffriamo insieme a lei. Clarisse Fabre, Le Monde

The power of the dog
Benedict Cumberbatch, Kirsten Dunst
Regno Unito / Australia / Stati Uniti / Canada / Nuova Zelanda 2021, 125’.

Il primo film di Jane Campion dal 2009 (Bright star) ha diviso il pubblico. Per alcuni la storia con Benedict Cumberbatch nei panni di un cow boy cattivo e tormentato nel Montana d’inizio novecento è estremamente interessante, raccontata in modo impeccabile e splendidamente fotografata: un dramma con la statura della tragedia greca. Anche per me il film è estremamente interessante, realizzato in modo impeccabile e splendidamente fotografato, ma è completamente privo (anche se intenzionalmente) del brio e della spontaneità che amo più di ogni altra cosa in un film. Joe Morgenstern, The Wall Street Journal

Freaks out
Aurora Giovinazzo
Italia / Belgio 2021, 141’.
Freaks out

Alla sua opera seconda Gabriele Mainetti parte dagli orrori del nazismo per realizzare un film inaspettatamente intenso e molto divertente. La storia ruota intorno a quattro artisti circensi con abilità speciali (un uomo lupo molto forzuto, un nano con il corpo magnetico, un albino che controlla il movimento degli insetti e una ragazzina con straordinari poteri elettrici), nel 1943. La loro nemesi è un altro artista di circo, nazista, convinto che con l’aiuto di persone con superpoteri la Germania possa ancora vincere la guerra. Il motivo dei “mostri” forse non sarà il più sottile per stigmatizzare l’ideologia nazista. Ma il film è coinvolgente e spettacolare e Aurora Giovinazzo ci fa innamorare di nuovo del cinema. Zhuo-Ning Su, Awardsdaily

America Latina
Elio Germano, Astrid Casali
Italia / Francia 2021, 90’.

I fratelli D’Innocenzo, probabilmente la realtà registica più interessante uscita in Italia negli ultimi cinque anni, sfoggiano il loro talento in modo coinvolgente, anche se, stavolta, non aprono nuovi orizzonti. America Latina è un thriller psicologico tagliente che offre a Elio Germano l’ennesima possibilità di brillare in un ruolo e in un’interpretazione viscerale. Questo studio su un uomo in caduta libera e sulle assurde storie generate dal suo crollo è teso e memorabile. Magari il film non mantiene le aspettative che suscita nella prima eccellente mezz’ora, ma è un’opera audace che imprime negli occhi e nelle orecchie una visione del mondo particolarmente distorta. Lee Marshall, Screen Daily

La figlia oscura
Olivia Colman, Dakota Johnson
Stati Uniti / Grecia 2021, 121’.
La figlia oscura (dr)

Yolanda Machado, The Wrap

Leda (Olivia Colman) è una docente universitaria in vacanza in Grecia, decisa a perdersi in una pila di libri. Ma la sua attenzione è richiamata da una famiglia numerosa che frequenta la stessa spiaggia. Sviluppa una specie di fissazione per Nina (Dakota Johnson), la giovane madre che fatica a farsi ascoltare dalla figlia. Un piccolo incidente sulla spiaggia la spinge a rimettere in discussione la sua esperienza come madre. Gyllenhaal riesce a fare suo ed elevare il materiale del romanzo di Elena Ferrante da cui è tratto il film e coglie in pieno le aspettative sulla maternità e le pressioni esercitate sulle madri nella nostra società: sorridere e non lamentarsi, anche quando dentro di te stai urlando. Yolanda Machado, The Wrap

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1427 - 17 settembre 2021
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