I libri italiani letti da un corrispondente straniero. Questa settimana il giornalista australiano Desmond O’Grady.

Dal libro sulla chiesa cattolica contemporanea scritto dallo storico Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, ci si potrebbe aspettare un punto di vista privilegiato, vicino al papato. Riccardi invece si muove con discrezione. Parte lontano dal Vaticano, descrivendo la situazione nelle quattro chiese latine (Italia, Francia, Spagna e Portogallo), ognuna delle quali affronta difficoltà specifiche, per allargare all’Europa dell’est e alla Germania, dove il tanto decantato processo sinodale rischia di finire in uno scisma. Si parla poi di Africa e della necessità di un ricambio generazionale all’interno della comunità ecclesiastica. Non ci sono giudizi espliciti sul papato di Francesco e non viene dato molto rilievo ai problemi della curia romana. Ma Riccardi ritiene evidentemente che il papa abbia indicato alla chiesa la strada giusta, invece di sostenere i “reazionari neo-tridentini”, anche se è cosciente che alcuni lo ritengono responsabile dell’attuale confusione. Fino all’ultimo capitolo Riccardi ragiona da storico per poi esplicitare le sue convinzioni: il declino della chiesa non diventerà una crisi se verranno seguite le sue aspirazioni evangeliche. Cosa che in qualche modo fanno sia i sostenitori di Francesco sia i suoi detrattori, anche se gli uni non riconoscono la buona fede degli altri e viceversa.

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Questo articolo è uscito sul numero 1415 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati