La provocazione era così palese che ha attirato subito l’attenzione del personale. Piers Corbyn, 74 anni, attivista no vax e fratello maggiore dell’ex leader laburista Jeremy, è entrato nella stazione della metropolitana di London Bridge a volto scoperto, mostrando un cartello con la scritta: “Le mascherine non possono fermare la trasmissione del virus”. A causa della pandemia di covid-19 l’azienda Transport for London (Tfl) ha proibito l’accesso sui mezzi pubblici alle persone senza mascherina, e ha fatto migliaia di multe. Eppure quel giorno di dicembre del 2021 il personale non ha reagito male alla presenza di Corbyn.
Un dipendente si è tolto la mascherina e ha cominciato a scherzare con lui. Un altro, senza mascherina e con indosso la sgargiante uniforme arancione dell’azienda, ha raggiunto Corbyn e gli ha chiesto di farsi una foto con lui. “Ma certo!”, ha risposto l’uomo prima di mettersi in posa. Poi Piers è salito a bordo di un vagone pieno zeppo di passeggeri per andare a Westminster, dove ha partecipato a una manifestazione contro il Plan B, i provvedimenti approvati dal governo britannico per contrastare la diffusione della variante omicron del virus che causa il covid.
La Transport for London ha fatto sapere che avrebbe “indagato con urgenza”, precisando che non avrebbe tollerato simili comportamenti. Dopo l’incidente diversi politici hanno condannato esplicitamente l’atteggiamento di Piers Corbyn.
Non è stato l’unico caso in cui Corbyn si è comportato in modo rischioso e potenzialmente illegale: qualche giorno dopo la manifestazione di Westminster è stato arrestato per aver invitato ad appiccare il fuoco agli uffici dei parlamentari che avevano approvato il Plan B. “Dobbiamo usare la forza”, ha dichiarato. Alla fine di dicembre ha guidato un gruppo di manifestanti all’assalto di una struttura dove si fanno i tamponi nella città di Milton Keynes, a nordovest di Londra. Il ministro della salute Sajid Javid ha definito il suo comportamento “indegno”.
Ancora più grave è il fatto che le iniziative organizzate da Corbyn, aiutato dal suo cognome famoso, gli abbiano garantito una certa celebrità in un momento in cui le autorità sanitarie britanniche cercano disperatamente di convincere la gente a vaccinarsi. Considerando che i social network hanno rifiutato di cancellare i suoi profili e di rimuovere i video di cui è protagonista, la sua propaganda contro i vaccini non è più limitata alle persone che partecipano alle manifestazioni, ma ne raggiunge altre centinaia di migliaia. Il suo profilo Facebook è una fonte pubblica di propaganda no vax, mentre sull’applicazione di messaggistica russa Telegram Piers Corbyn coordina le manifestazioni all’interno di un gruppo con migliaia di iscritti. Su YouTube una sua intervista rilasciata al programma di Itv Good morning Britain ha raccolto 1,2 milioni di visualizzazioni.
Numeri di questo tipo dimostrano che Piers Corbyn non può più essere considerato solo un tipo bizzarro. Non è affatto uno “zio strampalato” (per quanto Tommy Corbyn, il figlio di Jeremy, abbia dichiarato che “ogni famiglia ha il suo Piers”), ma è diventato l’attivista contro i vaccini più famoso del Regno Unito.
Il lockdown del 2020 gli ha offerto l’occasione ideale per riproporsi al grande pubblico. Le sue teorie del complotto si sono aggiornate
Tradizione familiare
La storia di Piers Corbyn comincia nel marzo del 1947, nello Shropshire (Midlands occidentali). I suoi genitori erano due attivisti di sinistra della classe media che si erano incontrati a un evento organizzato per sostenere i repubblicani durante la guerra civile spagnola. Corbyn è cresciuto a Yew Tree Manor, una villa di campagna del seicento che si trova a Pave Lane, vicino a Newport.
Da ragazzo ha frequentato una piccola scuola privata prima d’iscriversi al liceo locale. A differenza del fratello minore Jeremy, che non ha mai finito l’università, il suo percorso accademico è stato eccellente. Nel 1968 si è laureato con il massimo dei voti in fisica all’Imperial college di Londra.
Anche Piers ha seguito la tradizione familiare, dedicandosi alla politica e contestando il sistema. Dopo aver completato gli studi, diventò presidente dell’associazione studentesca dell’università. Secondo una storia che circolava tra gli studenti dell’Imperial college, nel 1969 Piers Corbyn fu protagonista di un discusso intervento all’inaugurazione di un nuovo edificio in presenza della regina: di fronte a novecento persone, con i capelli lunghi, la barba e un foulard, chiese a Elisabetta II di concedere agli studenti un ruolo maggiore nell’amministrazione dell’istituto.
Cinque anni dopo, nel 1974, Corbyn puntò sul governo locale, candidandosi (senza successo) per un seggio nel consiglio municipale dell’area di Paddington, nella zona occidentale di Londra, con il partito degli occupanti di case. Nello stesso anno il fratello otteneva un seggio a Haringey, qualche chilometro più a nordest.
Pochi anni dopo ci riprovò con l’International marxist group, un gruppo trotskista, ottenendo 219 voti. Alla fine degli anni ottanta le sue posizioni si erano abbastanza ammorbidite da permettergli di entrare nel Partito laburista e ricoprire il ruolo di consigliere municipale per tre anni.
Scommesse sul meteo
Non si sa quando Corbyn abbia cominciato a sviluppare le sue idee complottiste, ma nel 1997 ha iscritto la sua azienda WeatherAction nel registro delle imprese del Regno Unito. In quel periodo sosteneva di essere un meteorologo e diceva di poter fornire un servizio che smentiva la scienza convenzionale, prevedendo le condizioni del meteo con quasi un anno di anticipo. Con un’apparente trovata di marketing, all’interno del suo disordinato ufficio Corbyn piazzava scommesse sulle sue previsioni.
Tuttavia la WeatherAction non ha tratto vantaggio dal boom di internet né ha contribuito alla scienza climatica. Al contrario, nel breve periodo in cui è stata inserita nel mercato azionario Aim della borsa di Londra, quello dedicato alle aziende più piccole, ha fatto registrare perdite per mezzo milione di sterline.
In seguito Corbyn si è allontanato dalla comunità scientifica anche sul tema del cambiamento climatico, sostenendo che il ruolo degli esseri umani nell’incremento delle temperature è solo un mito creato dai politici di destra e dichiarando che il surriscaldamento è perfettamente spiegabile con l’attività naturale del Sole.
Quando ha criticato il capitalismo globale, suo fratello Jeremy ha usato spesso un linguaggio complottista, facendo riferimento a élite che tramano nell’ombra. Piers però è andato oltre: era convinto che Margaret Thatcher avesse inventato il riscaldamento globale come pretesto per chiudere le miniere. In seguito ha preso di mira anche George Soros, accusando il miliardario di essere a capo di una rete di malvagi “globalisti” che usano il cambiamento climatico per deindustrializzare l’occidente e trarne un profitto. Queste teorie avevano un pubblico piuttosto limitato. Corbyn di tanto in tanto è apparso come voce fuori del coro all’interno dei documentari sul clima della Bbc e di Channel 4, ma a metà degli anni duemila ormai la maggior parte delle emittenti lo considerava un ospite indesiderato.
L’elezione di Jeremy alla guida del Labour, nel 2015, non ha cambiato molto la situazione, e Piers è stato relegato al ruolo di fratello svitato. Il Guardian l’ha definito “l’altro ribelle della famiglia”. Dopo aver lasciato i laburisti in seguito all’intervento militare in Iraq, Corbyn non è riuscito a rientrare a causa dell’opposizione dei moderati che controllavano l’apparato del partito, ed è stato sostanzialmente ignorato dalle testate più importanti.
◆ 1947 Nasce a Chippenham, nel Regno Unito.
◆ 1968 Si laurea in fisica a Londra.
◆ 1986 Diventa consigliere municipale nel borough di Southwark per il Partito laburista.
◆ 1995 Fonda la WeatherAction, un’azienda specializzata nelle previsioni meteo.
◆ maggio 2021 Si candida a sindaco di Londra, raccogliendo lo 0,8 per cento dei voti.◆ dicembre 2021 Insieme a un gruppo di manifestanti assalta un centro per i test del covid-19 a Milton Keynes.
A quel punto ha trovato una nuova casa sui social network e ha cominciato a usare Twitter e Facebook per diffondere teorie sempre più estreme sul clima. È arrivato a pubblicare l’immagine di Greta Thunberg accanto a quella di una svastica, definendo la giovane attivista “una bambina ignorante e pilotata”.
Secondo un suo collaboratore, Jeremy considera le uscite del fratello irritanti e controproducenti, ma non veramente pericolose. Dal canto suo Piers non ha mai rilasciato dichiarazioni a proposito del fratello ed è rimasto lontano dalla politica nazionale.
Poi è arrivata la pandemia. Il lockdown del marzo 2020 ha offerto a Piers Corbyn l’occasione ideale per riproporsi al grande pubblico. Le sue teorie del complotto si sono aggiornate con sorprendente rapidità. Oggi è convinto che le élite stiano controllando la popolazione non più attraverso lo spauracchio del cambiamento climatico ma sfruttando un virus inventato, il sars-cov-2. Per gli altri sostenitori delle teorie del complotto Corbyn è diventato subito un punto di riferimento, soprattutto grazie al suo nome riconoscibile e al suo profilo molto seguito sui social network. Il primo scontro con le autorità c’è stato nel maggio 2020, meno di due mesi dopo l’inizio del lockdown, quando ha partecipato a una manifestazione non autorizzata a Hyde Park, nel centro di Londra.
Ha rapidamente attirato l’attenzione generale diffondendo immagini e commenti offensivi, a cominciare dal volantino in cui il programma vaccinale britannico era paragonato al campo di concentramento di Auschwitz. Anche in quel caso è stato arrestato, stavolta in base al Malicious communications act, una legge approvata dal parlamento nel 1988 che rende illegale “l’invio o la consegna di lettere o altri articoli allo scopo di causare angoscia o ansia” e si applica anche alle comunicazioni digitali.
I soldi del Monopoli
L’estate scorsa alcuni finti lobbisti l’hanno filmato di nascosto mentre intascava diecimila sterline in cambio della promessa di non criticare più il vaccino dell’AstraZeneca. Le banconote però erano soldi del Monopoli. Eppure la vicenda non ha intaccato la sua reputazione tra i no vax. Finora la polizia di Londra non ha avviato alcun procedimento giudiziario contro di lui, probabilmente per non regalargli ulteriore notorietà e lo status di martire della libertà.
Alcuni politici seguono una linea simile. Wes Streeting, ministro ombra laburista per la salute, ha chiesto alla popolazione di non diffondere le imagini dell’assalto contro il centro per i test del covid a Milton Keynes in modo da non concedere ai responsabili “l’ossigeno della pubblicità”. Il problema, per i politici, è che Corbyn ha già tutto l’ossigeno necessario grazie ai suoi legami familiari e al suo profilo sui social network . ◆ as
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Questo articolo è uscito sul numero 1444 di Internazionale, a pagina 66. Compra questo numero | Abbonati