A dieci anni dalla sua prima edizione e a sette dalla morte del suo autore si ristampa questa antologia di Paolo Poli, attore, cantante, creatore di spettacoli teatrali originali per più di mezzo secolo. Con i suoi varietà esilaranti, spesso en travesti (alcuni dei quali si possono trovare facilmente online) in un’Italia in cui, come scrive, c’è stato “prima il fascismo, poi Berlusconi, in mezzo la Democrazia cristiana”, Poli ha rappresentato una brillante eccezione. Capace di mostrare l’assurdità del conformismo grazie alla scelta di una parola, a una sfumatura della pronuncia, a uno sguardo, ha dato scandalo raccontando il sadomasochismo delle agiografie (con Santa Rita da Cascia), la cultura fascista (L’uomo nero e Femminilità), e – più spesso – le miserie del patriarcato. In altri casi ha recitato testi che lo appassionavano (i poeti barocchi, Pinocchio, Palazzeschi, ma anche Camilla Cederna, Natalia Aspesi e Pellegrino Artusi). In questi scritti frammentari parla di tutto questo e della sua vita, cominciata in una famiglia povera e felice della periferia fiorentina, dei molti amici con cui ha condiviso il cammino (Laura Betti, Federico Fellini, Sandro Penna, Emanuele Luzzati, Franco Zeffirelli, ma anche Gianfranco Contini e Roberto Longhi), degli autori antichi e moderni che lo hanno ispirato nella sua libera esplorazione del cuore degli esseri umani e delle bizzarrie del mondo. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1503 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati