Il feroce attacco terroristico del 7 ottobre ha segnato uno spartiacque nella storia di Israele, della Palestina e con ogni probabilità di tanti altri paesi. Ma, ancora prima, nella sua ideazione, rappresenta un momento di passaggio nella storia, assai meno nota, del movimento che lo ha compiuto e rivendicato. Hamas è l’oggetto di questo libro, già uscito nel 2009, poi tradotto in tedesco e in inglese, e ora pubblicato in una nuova edizione italiana arricchita da una rinnovata introduzione e da alcuni capitoli finali che ripercorrono gli eventi degli ultimi quattordici anni, illuminandone il senso. Lo ha scritto Paola Caridi, storica, giornalista, presidente dell’associazione Lettera 22, sulla base di ricerche e inchieste condotte sul campo. Si concentra in particolare su Gaza, a partire dagli anni in cui Hamas, in seguito all’omicidio mirato di uno dei suoi fondatori, lo sceicco Ahmad Yassin, e alla morte del “nemico” Yasser Arafat, decideva di candidare la sua “ala politica” alle elezioni che avrebbe vinto nel 2006. Nata nel 1987 in seguito alla crisi del movimento di resistenza palestinese dopo la guerra del Libano, manifestazione locale dei fratelli musulmani, Hamas emerge da queste pagine come un’organizzazione mutevole e adattabile, di volta in volta paramilitare e governativa, religiosa e nazionale, di movimento e di regime. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1539 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati