I capelli sono un bel tormento. Si rovinano, diventano paglia, poi se siamo particolarmente sfortunati ci sono le doppie punte o peggio la forfora. Sono sensibili alla pioggia, ma anche al sole cocente. E poi a volte fanno i matti e non si orientano mai nel verso giusto. Succede anche che a volte i capelli spariscano. Vanno via, altrove, lontano, in una galassia irraggiungibile. E a volte sono i bambini a osservare stupiti queste mutazioni del corpo degli adulti, magari dei propri genitori. Da qui è partito Jörg Mühle per raccontare le vicissitudini di un papà alle prese con i suoi capelli birichini. Mühle non fa un trattato di tricologia per spiegare il fenomeno, ma un divertente libro dove il papà che perde i capelli fa dei viaggi fantasmagorici per recuperarli. Li insegue per le campagne, nelle cucine dei ristoranti alla moda, nella gabbia della zebra allo zoo, sui bordi del fiume. E poi diventa un novello esploratore e salpa fino in America per ritrovarli. La storia ha un lieto fine spassoso e in fondo malinconico. Ma ridendo e scherzando, prendendosi beffe di questo papà che non vuole arrendersi, Mühle fa qualcosa di semplice e speciale per i suoi piccoli lettori: parlare del tempo e dei suoi misteri a chi si è appena affacciato alla vita. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1509 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati