Angie Thomas è una garanzia. Ha il dono d’insegnare senza annoiare. Il suo The hate u give (Giunti 2017) è stato un unguento che ha lenito le ferite di un’America lacerata. Raccontando delle violenze a cui sono sottoposti gli adolescenti negli Stati Uniti, di pallottole che uccidono, di istituzioni pigre e a volte complici, ha dato una scossa a un sistema che accettava passivamente l’odio razziale. E lo ha fatto con la grazia di una scrittura lineare ma immaginifica. Nic Blake. La profezia dell’incantatore è il primo volume di una trilogia dove il fantasy è coniugato con la vita in una grande metropoli, ed è subito balzato in testa nella classifica dei best seller del New York Times. La protagonista è una ragazza di dodici anni di nome Nichole, che però tutti chiamano Nic. È una creatura straordinaria in mezzo a un mondo di ordinari. E ha un dono, anche se non sa bene cos’è e cosa deve farci. Il racconto è un susseguirsi di avventure, momenti catartici, colpi di scena e personaggi che vanno oltre il misterioso. Ci sono giganti, maghi, veggenti, mutaforma, perfino vampiri. Ma la storia reale è quella di ragazze e ragazzi che si trovano in bilico tra due mondi e devono imparare a cavarsela.
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Questo articolo è uscito sul numero 1530 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati