Victoria Scoffier e Alain Laboile hanno creato un albo tenero, ma vero come la vita. Sfogliarlo, leggerlo, soffermarsi sulle immagini è pura meraviglia. La storia, semplice, narra della litigata tra la piccola Nil e il gatto Nocciolino. Lui vorrebbe un po’ di libertà, si sogna gatto selvatico, pensa ad avventure meravigliose, invece lei lo vorrebbe trattenere sempre stretto a sé, dentro un abbraccio, un amore che può diventare prigione. A volte, in campo affettivo, quando si vuole bene davvero a qualcuno, si deve imparare a non soffocare i suoi spazi, altrimenti si finisce per litigare e ci si trova a fare facce strane, cattive, che non si vorrebbero mai fare. E così succede tra Nil e Nocciolino, che si allontanano. Ma è proprio la separazione a fargli capire che i motivi per cui hanno litigato sono futili. Non era meglio, pensa Nil, dare più spazio e più libertà a Nocciolino? E non era meglio per Nocciolino imparare a esplorare il mondo, ma senza mettere su quei brutti musi? Devono imparare a rispettarsi. Ma prima di arrivare a questa consapevolezza devono soffrire molto, anzi moltissimo. È in questa parentesi del litigio e della riconciliazione, vissuta dentro una infanzia luminosa e selvaggia, che ritroviamo il vero senso di un’amicizia. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1590 di Internazionale, a pagina 92. Compra questo numero | Abbonati