Streghetta è pasticciona. Streghetta si chiama Priscilla Applepot e non ne combina mai una giusta. A raccontarcela è Miriam Donati, undici anni, tanti dubbi, tante certezze. Una certezza è proprio Priscilla, il suo muoversi disastrosamente, con i capelli arruffati e un gran senso dell’umorismo. Streghetta di Gisella Laterza è una serie di libri dove si ritrovano alcuni personaggi fissi. Ma si ritrova soprattutto quella voglia di ridere a crepapelle, senza però rinunciare a un filo di mistero. In Il diadema di Morgana c’è prima di tutto un’amicizia. Ci sono le chiacchiere che si fanno sottovoce mentre la professoressa spiega una poesia. E poi c’è l’avventatezza di un’età che mischia la scuola con la magia. È proprio per questo che nasce un gran pasticcio. Portare il vero diadema di Morgana in classe crea uno scompiglio infinito. Perché un diadema magico mica può circolare liberamente come un quaderno o una penna. Se finisce nelle mani sbagliate può diventare fonte di guai. E così succede quando l’antipaticissima Clarabella lo indossa e si trasforma in un cavallo. Priscilla sembra Mercoledì Addams, ma con più innocenza: ride, si ingarbuglia, chiede aiuto. Ed è così che il piccolo lettore si fa prendere pagina dopo pagina, imparando il significato profondo di un’amicizia.

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Questo articolo è uscito sul numero 1601 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati