André Ventura è entrato per la prima volta nelle cronache nazionali nel luglio 2017. L’attivista del Partito socialdemocratico (Psd, di centrodestra) si era candidato alla presidenza del consiglio comunale di Loures e, prima in un comizio e poi in un’intervista, aveva detto quello che pensava della comunità rom. Aveva criticato “i gruppi che vivono solo di sussidi statali”, accusando specificamente la comunità di avere una cultura dell’“impunità”. Poi aveva chiarito di chi stava parlando: “L’etnia rom deve interiorizzare lo stato di diritto. Pensano che le regole non li riguardino”. La campagna elettorale s’incendiò. Il Partito popolare ritirò il suo sostegno. I partiti di sinistra chiesero a lui di ritrattare e al suo partito di prendere posizione. Voci critiche si sentirono anche nel Psd, ma il leader dell’epoca affermò di sentirsi “a suo agio” con la candidatura di Ventura.

Ventura non vinse le elezioni ma, sia pure per ragioni poco lodevoli, nasceva un nuovo politico che da quel momento in poi non si è mai tirato indietro quando si è trattato di criticare la comunità rom, anzi. Poi si sono aggiunti gli immigrati, per i quali Ventura chiedeva maggiori controlli per l’ingresso in Portogallo. Si è scoperto che qualche anno prima la pensava diversamente: nella sua tesi di dottorato presentata nel 2013 all’università di Cork, in Irlanda, parlava delle politiche antiterrorismo seguite all’11 settembre e del modo in cui queste politiche della “paura” avevano trasformato i sistemi giudiziari e di polizia dell’occidente, creando una sorta di “diritto penale del nemico” che, a suo dire, metteva a rischio le basi della democrazia.

André Ventura nella sede del partito Chega a Lisbona, il 7 gennaio 2022 (Patricia De Melo Moreira, Afp/Getty)

Arriviamo al 2018. A gennaio fu eletto un nuovo presidente del Psd, ma a settembre Ventura chiese di destituirlo, sostenendo che il partito avrebbe dovuto collocarsi nello “spettro ideologico del centrodestra”. Lanciò una raccolta di firme tra gli attivisti del Psd per indire un congresso straordinario e allo stesso tempo presentò una corrente interna, chiamata Chega (Basta). Il piano fallì e a ottobre Ventura lasciò il partito.

E così, nel 2019, nasceva Chega. Ventura, allora noto soprattutto per i commenti calcistici in tv, affermò che il partito aveva “una base politico-ideologica fondata sul liberalismo economico e politico, di carattere personalistico”. Voleva “ripristinare l’ergastolo per assassini e stupratori”, “la castrazione chimica per i pedofili e l’introduzione immediata del reato di arricchimento illecito”. Altre proposte erano ridurre il numero dei deputati dagli attuali 230 a un centinaio, fissare un limite al mandato dei consiglieri comunali, ridefinire il sistema fiscale portoghese e promuovere “un attivismo etico su questioni come l’eutanasia e il matrimonio tra persone dello stesso sesso”, insieme a un vago “l’Europa è uguale per tutti”. Ventura fu eletto presidente del partito e lo trasformò rapidamente in un partito personale. Ventura è Chega e Chega è Ventura.

Storia di un successo

Lui ha sempre puntato tutto sulla propaganda. Quasi ogni giorno si presenta ai giornalisti con proposte o commenti sugli argomenti più svariati, talvolta con errori e perfino falsità, prestando poca attenzione alle smentite. Ha stretto amicizia con un buon numero di leader dell’estrema destra e del populismo europeo, ma anche con politici in Brasile e negli Stati Uniti, e vorrebbe riunirli tutti in un’organizzazione politica internazionale.

La presentazione di Chega presso la corte costituzionale risale all’aprile 2019 ed è stata avvolta da polemiche, in particolare sulla legalità di alcune firme necessarie per registrare il partito. Quando si è presentato per la prima volta alle elezioni legislative, il partito ha ottenuto l’1,29 per cento dei voti e ha eletto un deputato. Ventura però ottenne una visibilità mai avuta prima e nel 2021 si è candidato alla presidenza della repubblica, puntando a passare al secondo turno. Mancato l’obiettivo, si è dimesso dalla guida di Chega, ma si è ricandidato subito dopo, ottenendo i voti di quasi tutti i deputati. Alle legislative del 2022, Ventura è già un politico molto noto tra i portoghesi e Chega ha registrato un’impennata nei voti e nel numero dei deputati, diventando la terza forza politica del paese.

André Claro Amaral Ventura è nato ad Algueirão-Mem Martins, comune di Sintra, nel 1983. Studente di giurisprudenza e poi docente all’università di Lisbona, da giovane aveva ambizioni che non lasciavano presagire il suo futuro in politica. Nel 2017 in un’intervista rivelò per la prima volta che da giovane pensava di diventare prete.

La chiesa ha perso un sacerdote, la politica ha visto nascere una forza radicale di estrema destra. Il 10 marzo si terranno le elezioni legislative. Ventura ha già fissato il suo obiettivo: diventare la prima forza politica del paese. ◆ as

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Questo articolo è uscito sul numero 1553 di Internazionale, a pagina 30. Compra questo numero | Abbonati