Il presidente filippino Rodrigo Duterte (nella foto) ha annunciato a sorpresa che non si candiderà alle elezioni del maggio 2022. Avendo esaurito i limiti di mandato come capo dello stato, Duterte nei mesi scorsi aveva dichiarato di voler correre per il posto di vicepresidente. Ma il 2 ottobre ha rinunciato, dopo che in un recente sondaggio la maggioranza dei filippini si è detta contraria a una sua candidatura: “Lascio la politica”, ha dichiarato il presidente uscente. Ma molti si aspettano che Duterte continui a esercitare la sua influenza attraverso la figlia Sara, che dovrebbe confermare a breve la sua candidatura alla presidenza. Nel frattempo Ferdinand Marcos jr., figlio dell’ex dittatore e sostenitore dell’attuale presidente, ha annunciato che parteciperà alla gara elettorale. ◆
Incursioni aeree
Nell’ultima settimana un numero inedito di aerei militari cinesi – 56 solo il 4 ottobre – ha fatto incursione nella zona di identificazione di difesa aerea di Taiwan per quattro giorni consecutivi. Per il ministro della difesa di Taipei le relazioni con Pechino non sono mai state così tese in quarant’anni. La presidente taiwanese Tsai Ing-wen, in un intervento del 5 ottobre su Foreign Affairs, ha avvertito che un’eventuale caduta di Taiwan nelle mani della Cina avrebbe conseguenze catastrofiche per l’intera Asia, scrive Taiwan News.
Miniere a buon mercato
Miniere a buon mercato
Dopo il recente giro di vite di Pechino contro le “miniere” di bitcoin in Cina, il Laos apre alle attività di estrazione delle criptovalute, sfruttando l’abbondanza di energia idroelettrica fornita dai 73 impianti sul fiume Mekong, scrive Asia Times. Diversi paesi fanno a gara per attirare le “miniere”, ambienti pieni di grandi computer che vanno tenuti a basse temperature. Il Laos, caldo e umido per gran parte dell’anno, non ha il clima ideale, ma la disponibilità di energia elettrica, immobili a buon mercato e manodopera a basso costo è molto invitante per gli investitori.
I primi passaporti
Il 5 ottobre il ministero dell’interno afgano ha riaperto il dipartimento per il rilascio dei passaporti, annunciando che 25mila documenti sono pronti per essere rilasciati, per ora con la scritta “Repubblica islamica dell’Afghanistan”, scrive Tolo News. Negli ultimi due mesi 170mila afgani hanno chiesto il passaporto sperando di poter lasciare il paese, tornato nelle mani dei taliban il 15 agosto. Alle notizie di persecuzioni e omicidi da parte dei taliban si somma la paura di nuovi attentati. Secondo un rapporto di Amnesty international, il 30 agosto i taliban hanno ucciso almeno tredici appartenenti alla minoranza hazara nella provincia di Dayakundi, tra cui una ragazza di 17 anni. Il 3 settembre a Kabul cinque civili sono morti in un attentato all’uscita di una moschea dove si stava celebrando il funerale del portavoce principale dei taliban, Zabihullah Mujahid. Si tratta del primo attentato grave nella capitale da quando i taliban hanno preso il potere e, anche se non è stato rivendicato, si pensa sia opera dell’Iskp, il ramo locale del gruppo Stato islamico.
Lavoro e clima avverso
Il Bangladesh è uno dei principali esportatori di forza lavoro, ma con la crisi legata alla pandemia migliaia di bangladesi sono rimasti disoccupati, scrive il Dhaka Tribune. Prima dell’emergenza sanitaria mondiale, ogni anno circa 700mila bangladesi trovavano impiego all’estero e molti di loro emigravano anche per le conseguenze dei cambiamenti climatici nel paese: chi torna senza lavoro in villaggi colpiti da cicloni e inondazioni sempre più frequenti rischia di finire sotto la soglia di povertà più rapidamente. Il Bangladesh è uno dei paesi più vulnerabili agli effetti del riscaldamento globale e nei prossimi anni si prevede un’accelerazione dell’emigrazione dalle zone costiere, con 1,3 milioni di persone che dovranno lasciare le loro case entro il 2050.
India Nove persone sono morte il 3 ottobre nell’Uttar Pradesh durante le proteste contro le riforme per liberalizzare il settore agricolo. Quattro manifestanti sarebbero stati investiti dalla macchina di un ministro, mentre l’autista e tre membri del partito di governo che erano a bordo dell’auto sarebbero stati uccisi dai dimostranti.
Penisola coreana Il4 ottobre Pyongyang e Seoul hanno ripristinato la linea di comunicazione diretta. La Corea del Nord ha chiesto al Sud di aumentare gli sforzi per migliorare le relazioni.
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