I colossi tecnologici hanno deciso di rafforzare la tutela dei dati personali raccolti attraverso i loro servizi. L’ha fatto la Apple, che ora impone alle app di chiedere il consenso degli utenti al tracciamento dei dati, e lo farà presto Google. Questa novità, scrive il Wall Street Journal, ha messo in difficoltà le aziende che sfruttano i dati per lanciare online messaggi pubblicitari personalizzati. La conseguenza, spiega il quotidiano, è che molte hanno cominciato a fare da sole. “In quasi tutti i settori, dalle catene di fast food ai produttori di birra”, scrive il quotidiano, “i responsabili del marketing si affannano a raccogliere dati sui clienti”. I metodi per convincere le persone a concedere l’uso dei dati sono diversi: programmi di fidelizzazione, lotterie, newsletter, quiz, sondaggi. Certo, queste aziende non riusciranno mai a raccogliere le quantità di dati in mano a Fecebook, Google o Amazon, ma “con i loro piccoli database potranno organizzare delle campagne pubblicitarie online meno costose e più efficaci”. ◆
A caccia di dati
Disuguaglianze crescenti
La quota di ricchezza in mano alla fascia più ricca della popolazione mondiale è aumentata ulteriormente durante la pandemia. Lo sostiene The world inequality report, uno studio realizzato dal World inequality lab, un gruppo di studio con sede a Parigi fondato dall’economista Thomas Piketty. Nel 2020, scrive la Bbc, circa cento milioni di persone sono cadute sotto la soglia di povertà, mentre il 10 per cento più ricco della popolazione mondiale controllava il 76 per cento della ricchezza, contro il 2 per cento in mano al 50 per cento più povero. Dal 1996 le 52 persone più ricche hanno visto la loro ricchezza crescere del 9,2 per cento all’anno.
Settimana corta
Le autorità degli Emirati Arabi Uniti hanno annunciato che tutti gli uffici dell’amministrazione pubblica adotteranno un nuovo orario dal 1 gennaio 2022, scrive Al Jazeera. La settimana lavorativa sarà accorciata a quattro giorni e mezzo. Di conseguenza i dipendenti avranno liberi il venerdì pomeriggio, il sabato e la domenica .
Un accordo per i lavoratori
Il 6 dicembre i ministri del lavoro e delle politiche sociali dell’Unione europea hanno raggiunto un accordo per far crescere i salari, scrive Le Monde. L’intesa, che coinvolgerà circa 25 milioni di persone, si propone d’introdurre nuove regole che dovrebbero migliorare i salari più bassi e, di conseguenza, contrastare il dumping sociale e salariale e il fenomeno della povertà da lavoro (persone che vivono sotto la soglia di povertà anche se hanno un’occupazione), che attualmente riguarda il 10 per cento degli occupati. Tuttavia, precisa il quotidiano, i governi non saranno obbligati a introdurre il salario minimo, dal momento che l’Unione europea non ha il potere d’imporre standard minimi sulla retribuzione dei lavoratori .
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