Il 9 gennaio l’opposizione venezuelana ha ottenuto una storica vittoria alle elezioni nello stato di Barinas, nell’ovest del paese, controllato dal 1998 da familiari dell’ex presidente Hugo Chávez. Il candidato governatore dell’opposizione Sergio Garrido ha avuto il 55,36 per cento dei voti, contro il 41,27 per cento del candidato chavista Jorge Arreaza. Secondo il sito indipendente Efecto Cocuyo, “il risultato dimostra che il voto può essere uno strumento democratico per ottenere un cambiamento politico nei contesti autoritari. Inoltre è la prova che, quando l’opposizione si presenta unita, ha molte più probabilità di ottenere risultati positivi”.
Un successo per l’opposizione
Cambio nella costituente
“Dopo un dibattito durato più di diciotto ore, il 6 gennaio l’assemblea costituente cilena ha eletto María Elisa Quinteros come nuova presidente”, scrive La Tercera. Quinteros, dentista di professione ed eletta tra gli indipendenti, ha preso il posto della linguista mapuche Elisa Loncón, che ha diretto i lavori dell’assemblea da quando si è insediata a luglio 2021.
L’insediamento di Ortega
“Il 10 gennaio il leader sandinista Daniel Ortega, 76 anni, ha cominciato il suo quarto mandato consecutivo come presidente del Nicaragua insieme alla moglie e vicepresidente Rosario Murillo”, scrive il sito nicaraguense El Confidencial. Alla cerimonia d’insediamento a Managua hanno partecipato il presidente cubano Miguel Díaz-Canel, il leader venezuelano Nicolás Maduro e il presidente honduregno uscente Juan Orlando Hernández, accusato di narcotraffico. Ortega ha anche il sostegno di Cina e Russia, si legge sul quotidiano spagnolo El País, ma è sempre più isolato a livello internazionale: “L’Unione europea, gli Stati Uniti e molti paesi dell’Organizzazione degli stati americani non riconoscono la legittimità delle elezioni presidenziali che si sono svolte lo scorso 7 novembre”.
Tragedia nel Bronx
Almeno diciassette persone, tra cui otto bambini, sono morte a causa di un incendio scoppiato in un condominio nel Bronx, a New York. “Secondo le autorità è il peggior incendio dal 1990, quando 87 persone morirono in un locale notturno sempre nel Bronx”, scrive il New York Times. L’incendio sembra che sia partito da una stufa elettrica. I residenti sarebbero scappati lasciando le porte aperte, e così il fumo si sarebbe diffuso nel palazzo, causando molte vittime. Nel condominio c’erano diversi immigrati africani, che avevano scelto di vivere in quella zona per essere vicino alle moschee. Il palazzo era stato costruito nel 1972 e non aveva scale antincendio. A quanto pare molti residenti hanno ignorato l’allarme antincendio perché erano abituati a sentirlo suonare continuamente, anche più volte al
giorno. ◆
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