“La scommessa dell’industria automobilistica sui veicoli elettrici si basa sul presupposto che nel tempo le batterie diventino sempre più economiche”, scrive il Financial Times. Per anni le cose sono andate nel verso giusto: tra il 2011 e il 2021 il costo per chilowattora di una batteria è passato da mille dollari a circa 130. Ma l’invasione russa dell’Ucraina ha cambiato tutto. I prezzi del nichel, dell’uranio e del cobalto – tre minerali fondamentali per le batterie, di cui la Russia è un grande produttore – hanno registrato forti rialzi. “Nell’ultimo anno il costo dei tre metalli necessari per una batteria da 60 chilowattora è passato da 1.395 a più di 7.400 dollari”.
Batterie troppo care
L’inflazione non si ferma più
A marzo in Turchia il tasso d’inflazione ha raggiunto il livello record del 61 per cento, il più alto degli ultimi vent’anni , soprattutto a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia (103 per cento), di quello dei prodotti alimentari (70 per cento) e di quello dei trasporti (99 per cento), scrive la Bbc. Ad aprile l’indice era arrivato al 54 per cento.
Elon Musk compra Twitter
Il 4 aprile Elon Musk, fondatore e amministratore delegato della casa automobilistica Tesla, ha rivelato che il 14 marzo ha comprato il 9 per cento delle azioni di Twitter, diventando il maggiore azionista del social network. Il 5 aprile è entrato nel consiglio d’amministrazione dell’azienda, scrive il Wall Street Journal. Tuttavia, “si sa ancora poco delle intenzioni di Musk”. In passato il manager ha criticato più volte Twitter, accusandolo di non garantire più la libertà d’espressione. Alla fine di marzo, quindi già dopo l’acquisto delle azioni, Musk aveva dichiarato di voler lanciare un social network alternativo. Poi ha aggiunto che l’algoritmo di Twitter dovrebbe essere accessibile a tutti.
Lo spettro dell’embargo
Dopo l’eccidio di civili commesso dalle truppe russe nella città ucraina di Buča, l’Unione europea prende in considerazione l’ipotesi di non comprare più alcuni combustibili dal Cremlino, come sanzione definitiva contro il regime di Vladimir Putin, scrive la Frankfurter Allgemeine Zeitung. Il 5 aprile la Commissione europea ha proposto nuove misure, tra cui il blocco delle importazioni di carbone e dei trasporti di merci via terra e mare e quello delle esportazioni di macchinari. Fuori discussione, per il momento, la sospensione degli acquisti di gas e petrolio, a cui si oppone soprattutto la Germania, che ha sviluppato una forte dipendenza energetica dalla Russia e teme gravi danni economici. Berlino preferisce soluzioni alternative, come un conto fiduciario su cui depositare parte delle somme dovute per gli acquisti energetici, con l’impegno a liberarle quando la Russia andrà via dall’Ucraina. O una tassa sul gas russo, con l’obiettivo di ridurre i consumi europei e anche le entrate del Cremlino. ◆
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