“La Confederación de nacionalidades indígenas del Ecuador (Conaie) ha convocato uno sciopero nazionale indeterminato a partire dal 13 giugno a causa della grave crisi economica e sociale che vive il paese”, scrive il sito Gk. Tra le richieste che la Conaie rivolge al governo del presidente conservatore Guillermo Lasso, c’è il blocco del prezzo dei combustibili, l’interruzione delle concessioni petrolifere e minerarie e il rinvio delle scadenze di pagamento per i piccoli coltivatori indebitati con le banche. Ci sono stati blocchi stradali in molte zone del paese, saccheggi e scontri con la polizia. ◆
Accordo timido sulle armi
Al congresso statunitense i democratici hanno trovato un accordo con un gruppo di repubblicani per introdurre delle misure contro la diffusione delle armi. “La proposta prevede di aumentare i fondi per aiutare le persone con malattie mentali e di rafforzare le misure di sicurezza nelle scuole”, scrive il Wall Street Journal. Inoltre il governo federale darebbe più risorse agli stati per adottare le cosiddette leggi red flag , cioè quelle norme che servono a impedire che le armi finiscano nelle mani di persone pericolose per se stesse e per gli altri. La proposta, su cui il senato dovrebbe votare nei prossimi giorni, non include nessuna delle misure più coraggiose chieste dagli attivisti per il controllo delle armi, per esempio alzare da 18 a 21 anni l’età minima per poter comprare fucili semiautomatici e fare controlli generalizzati sui precedenti di chi compra un’arma. “Nessuna di queste misure avrebbe raccolto abbastanza voti in senato per essere approvata, quindi i democratici hanno accettato un accordo più modesto con i repubblicani pur di rompere lo stallo sulla questione”, scrive il Los Angeles Times. L’11 giugno decine di migliaia di persone hanno manifestato in molte città statunitensi per chiedere ai politici di limitare la diffusione delle armi. Il 24 maggio 19 bambini sono stati uccisi in una scuola a Uvalde, in Texas.
La scelta dei colombiani
Il 29 maggio, al primo turno delle elezioni presidenziali in Colombia, il candidato di sinistra ed ex sindaco di Bogotá Gustavo Petro ( nella foto ) ha ottenuto 8,5 milioni di voti. Mentre Rodolfo Hernández, un ingegnere milionario di 77 anni che si è presentato con il Movimiento liga de gobernantes anticorrupción e su cui nessuno aveva scommesso prima dello scrutinio, ha avuto sei milioni di preferenze. “Sembra un distacco notevole”, scrive Bbc mundo, “ma quasi tutti i sondaggi prevedono un testa a testa al ballottaggio che ci sarà il 19 giugno. Entrambi i candidati alla presidenza rappresentano un cambiamento con il passato. Ma come spiega in un’intervista al quotidiano El País, Petro vuole trasmettere un messaggio tranquillizzante, anche se molti hanno paura del suo passato da guerrigliero: “Dobbiamo cambiare il clima di odio e settarismo che c’è nel paese e riformare il sistema dell’istruzione in modo che tutti i giovani possano studiare”, ha detto.
Condanne e arresti
Il 13 giugno la procura generale cubana ha annunciato che 381 partecipanti alle manifestazioni antigovernative dell’11 luglio 2021 sono stati condannati, comprese sedici persone tra i 16 e i 18 anni. La maggior parte è accusata di sedizione, sabotaggio, furto, aggressione, oltraggio o disordine pubblico. Per 297 persone le pene vanno dai cinque ai 25 anni di carcere, mentre 84 hanno ricevuto condanne che non prevedono la prigione. “Ma la procura cubana ha avvertito che potrebbero scontare pene più dure se non rispetteranno le sanzioni o violeranno di nuovo la legge”, scrive la Reuters. Varie organizzazioni che difendono i diritti umani, l’Unione europea e gli Stati Uniti sostengono che i processi non sono stati trasparenti.
Bolivia Il 10 giugno l’ex presidente ad interim Janine Áñez, accusata di aver condotto un colpo di stato nel novembre 2019 contro l’ex presidente socialista Evo Morales (2006-2019), è stata condannata a dieci anni di prigione. Ha annunciato che farà appello contro la sentenza.
Canada Alek Minassian, l’uomo che nel 2018 si è lanciato sulla folla a Toronto alla guida di un furgone uccidendo undici persone, è stato condannato all’ergastolo. Minassian era motivato dall’odio nei confronti delle donne.
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