Secondo il Wall Street Journal fonti interne al governo tedesco hanno confermato che la chiusura delle ultime tre centrali nucleari del paese, prevista entro il 31 dicembre, sarà rinviata per ovviare alla possibile carenza di gas dovuta alla riduzione delle importazioni dalla Russia. L’abbandono del nucleare era stato deciso nel 2011 all’indomani della catastrofe di Fukushima, ed è fortemente appoggiato dai Verdi, che fanno parte della coalizione di governo, ma la chiusura delle tre centrali era vista con preoccupazione dalla Commissione europea. Il 15 agosto Berlino ha annunciato una nuova imposta sul consumo di gas, del valore di 2,4 centesimi per chilowattora, i cui ricavi serviranno a evitare un’ondata di fallimenti tra le aziende del settore.
Niente addio al nucleare?
Igiene mestruale gratuita
La Scozia è diventata il primo paese al mondo a rendere i prodotti per l’igiene mestruale gratuiti per tutti, scrive la Bbc. In base alla legge contro la povertà mestruale approvata nel 2020, i prodotti saranno distribuiti nelle sedi delle amministrazioni e nelle scuole.
Porte chiuse ai russi
Il governo estone ha deciso di sospendere la validità di cinquantamila visti già concessi ai cittadini russi, diventando il primo paese europeo ad accogliere la richiesta espressa dal presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj, riferisce Euractiv. Riga ha avvertito che potrebbe chiudere del tutto la sua frontiera con la Russia, mentre la Finlandia ridurrà del 90 per cento la concessione di visti ai cittadini russi a partire dal 1 settembre. Dopo la chiusura dello spazio aereo europeo alle compagnie aeree russe in risposta all’invasione dell’Ucraina, i due paesi erano diventati la principale via d’ingresso per i russi nell’Unione europea. L’Estonia, che ospita una cospicua minoranza russa, ha anche deciso di rimuovere i monumenti di epoca sovietica dai luoghi pubblici “per non alimentare l’ostilità nella società”, a cominciare dal memoriale e dal cimitero della seconda guerra mondiale nella città di Narva ( nella foto ).
Arriva il nuovo vaccino
Regno Unito
Nonostante il numero relativamente basso di contagi, con una media al di sotto dei diecimila casi al giorno, il Regno Unito si prepara ad affrontare la prossima ondata di covid-19. Il 16 agosto il paese è diventato il primo ad approvare un vaccino prodotto dalla Moderna che dovrebbe funzionare anche contro la variante omicron. Sono già stati consegnati nove milioni di dosi. Un altro vaccino bivalente sviluppato dalla Pfizer dovrebbe essere autorizzato a breve. I farmaci aggiornati saranno al centro della nuova campagna vaccinale del governo britannico, che a partire da settembre offrirà un richiamo a tutti i cittadini che hanno più di cinquant’anni, agli operatori sanitari e ai soggetti a rischio. In questo modo il ministero della salute spera di riuscire a limitare l’impennata di casi prevista per l’autunno, che potrebbe mandare in sovraccarico il sistema sanitario e compromettere gli sforzi per ridurre i tempi di attesa e smaltire le operazioni e le terapie rimandate negli ultimi due anni a causa della pandemia. ◆
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