Africa e Medio Oriente

Contro il presidente

Il 15 ottobre a Tunisi due manifestazioni organizzate dall’opposizione hanno portato in piazza migliaia di persone. Tre giorni dopo, a Zarzis, una città sulla costa, c’è stato uno sciopero generale per chiedere che le autorità facciano luce sul recente naufragio di un’imbarcazione di migranti. Nei quartieri periferici della capitale e di altre grandi città si moltiplicano gli scontri con le forze dell’ordine.  L’inflazione, il debito pubblico fuori controllo e la mancanza di beni di prima necessità “mobilitano i tunisini più di quanto abbiano fatto gli attacchi del presidente Kais Saied alla democrazia tunisina”, scrive il quotidiano Al Sabah. Saied è ormai considerato il responsabile della crisi economica e non sembra in grado di gestirla. Gli slogan dei manifestanti denunciano la deriva autoritaria del presidente, la violenza usata dalla polizia per reprimere le proteste e le ingiustizie sociali. In un contesto simile, si chiede il giornale, non sarebbe il caso di modificare la legge elettorale, restituendo potere a un parlamento che è stato indebolito dai decreti presidenziali? ◆

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L’oppositore diventa premier

N’Djamena , 12 ottobre 2022 (Denis Sassou Gueiper, Afp/Getty)

In Ciad Saleh Kebzabo ( nella foto ) è stato scelto il 12 ottobre come capo del governo di transizione che porterà il paese al voto nel 2024. Oppositore dell’ex presidente Idriss Déby Itno, Kebzabo è stato nominato premier due giorni dopo che il figlio di Déby, Mahamat, era entrato in carica ufficialmente come presidente. Sostenuto dai militari, Mahamat era subentrato al padre, morto nel 2021 sul campo di battaglia. Il primo pensiero di Kebzabo è stato per le vittime delle gravi alluvioni delle ultime settimane, scrive Al Wihda.

Vietato suonare

Il sindacato dei musicisti, vicino al governo egiziano, ha deciso il 16 ottobre di sospendere temporaneamente i permessi accordati ai cantanti del mahraganat (feste in arabo), un genere musicale nato nei sobborghi del Cairo intorno al 2006, che si è affermato durante la rivoluzione del 2011. Nonostante la sua popolarità, scrive Egyptian street, il sindacato e la stampa “denigrano continuamente” questa musica per il linguaggio esplicito e i temi trattati, giudicati immorali. Eppure il genere continua a essere un importante “strumento di espressione per un pubblico egiziano molto vario”.

La politica si mette in moto

Il parlamento ha eletto il 13 ottobre, dopo un anno di stallo, un nuovo presidente della repubblica. Si tratta di Abdul Latif Rashid, un ex ministro curdo di 78 anni. Rashid ha poi incaricato Mohammed Shia al Sudani, sciita, di formare un governo. Ora, spiega il quotidiano di Baghdad Al Mada, bisogna vedere come agirà il nuovo primo ministro riguardo a una serie di questioni, tra cui le riforme e la lotta alla corruzione, la gestione della presenza militare statunitense, le richieste della popolazione e la minaccia sempre presente del gruppo Stato islamico. Soprattutto, è importante capire come si comporterà con il movimento del leader sciita di Moqtada al Sadr, che aveva la maggioranza in parlamento ma il 15 ottobre ha annunciato il suo rifiuto a partecipare al prossimo governo. I partiti che dominano la scena politica irachena, riuniti in un’alleanza per superare le divisioni che avevano bloccato le istituzioni dopo il voto dell’ottobre 2021, sperano di superare il voto di fiducia in parlamento il 22 ottobre.

Otto mesi di sciopero

Lagos, 26 luglio 2022 (Pius Utomi Ekpei, Afp/Getty)

Tra il 14 e il 17 ottobre le università nigeriane hanno ripreso le lezioni, dopo uno sciopero dei professori lungo otto mesi ( nella foto, una protesta sindacale a sostegno degli universitari ). Il sindacato dei docenti Asuu, che chiedeva al governo stipendi più alti e maggiori finanziamenti per l’istruzione superiore, ha revocato la mobilitazione dopo che un tribunale gli aveva ordinato di far riprendere le lezioni, spiega il quotidiano nigeriano The Guardian. Ma secondo l’Asuu il governo deve ancora soddisfare le richieste dei docenti. Gli scioperi negli atenei nigeriani sono frequenti (almeno quindici dal 2000) e molto lunghi. Su The Conversation un professore dell’università di Lagos sostiene che, senza gli scioperi, “le università pubbliche avrebbero già chiuso”.

Etiopia Il 18 ottobre le forze etiopi hanno preso il controllo di Shire, Alamata e Korem, nel Tigrai, infliggendo una sconfitta significativa al Fronte popolare di liberazione del Tigrai. Per il segretario generale dell’Onu, António Guterres, il conflitto etiope è ormai “fuori controllo”.

Rdc Il 14 ottobre sei congolesi, tra cui due colonnelli, sono stati condannati a morte per l’omicidio di due operai cinesi. I militari avevano organizzato una rapina contro il mezzo guidato dalle vittime, che tornavano in una miniera nell’Ituri.

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1483 - 21 ottobre 2022
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