Il 7 febbraio 2023 Joe Biden ha pronunciato il suo discorso sullo stato dell’unione, l’appuntamento annuale in cui il presidente statunitense si rivolge ai parlamentari per fare il punto sulle attività della sua amministrazione e sulla situazione del paese. “Nei suoi due anni alla Casa Bianca, Biden ha dedicato molto del suo tempo a capire come rispondere all’aggressione russa dell’Ucraina e come arginare l’ascesa internazionale della Cina”, scrive il New York Times. “Ma nel suo discorso ha parlato principalmente di politica interna, consapevole del fatto che gli statunitensi sono preoccupati soprattutto dell’andamento dell’economia e dell’aumento dei prezzi”. Il presidente ha sottolineato i recenti progressi in campo economico, tra cui il calo dell’inflazione e la forte crescita dei posti di lavoro, e ha rivendicato le leggi approvate per contenere i prezzi dei farmaci, per espandere le prestazioni sanitarie garantite ai veterani, per affrontare la crisi climatica e rinnovare le infrastrutture. Biden ha promesso di collaborare con il Partito repubblicano, che da gennaio controlla la camera dei deputati, ma non gli ha fatto nessuna concessione. Al contrario, ha detto di voler andare avanti con il suo programma per alzare le tasse sui redditi più alti e per estendere la rete di protezione sociale in modo da aiutare le fasce più povere della popolazione. Durante il suo discorso Biden ha cercato di essere energico e combattivo, per dimostrare ai suoi sostenitori di poter ancora guidare il partito e vincere le elezioni presidenziali del 2024. Nei prossimi giorni dovrebbe annunciare la sua intenzione di ricandidarsi, anche se secondo i sondaggi la grande maggioranza degli elettori democratici vorrebbe un candidato o una candidata più giovane. Se dovesse essere rieletto, Biden avrebbe 86 anni alla fine del suo secondo mandato. ◆
Senza via d’uscita
“Il 3 febbraio il parlamento peruviano ha respinto la richiesta presentata dal governo di Dina Boluarte di anticipare le elezioni alla fine di quest’anno, come chiedono i manifestanti”, scrive Bbc mundo. Questa decisione riduce le possibilità di trovare una soluzione alla crisi politica e sociale che vive il paese. Dal 7 dicembre, dopo la destituzione e l’arresto dell’ex presidente di sinistra Pedro Castillo, in molte zone del Perù ci sono proteste per andare al voto. Negli scontri con la polizia sono morte più di cinquanta persone, la maggior parte nelle regioni del sud. Il governo ha esteso lo stato d’emergenza per sessanta giorni.
Rugbisti condannati
“ Il 6 febbraio il tribunale di Dolores ha condannato otto giocatori di rugby, tra i 21 e 23 anni, per l’omicidio del diciottenne Fernando Báez Sosa, avvenuto nel gennaio 2020 nella località balneare di Villa Gesell, nella provincia di Buenos Aires. Cinque sono stati condannati all’ergastolo”, scrive elDiarioAr. Il processo è stato seguito da tutto il paese e si è trasformato in una sorta di spettacolo, con ripercussioni su uno sport che è spesso associato alla violenza e a una mascolinità aggressiva.
La strategia di Bukele
“ Dieci mesi dopo che il governo ha decretato lo stato d’emergenza, alla fine di marzo del 2022, la Mara salvatrucha, le due fazioni del Barrio 18 e le altre organizzazioni criminali minori non agiscono più nelle strade del Salvador come facevano prima”. È il risultato di un’inchiesta condotta per settimane da un gruppo di giornalisti del sito indipendente El Faro sugli effetti della politica del presidente populista Nayib Bukele. In questi mesi, in cui sono state soppresse le garanzie costituzionali di base e ci sono state gravi violazioni dei diritti umani, il governo salvadoregno è riuscito a smantellare la struttura delle bande criminali, togliendogli il controllo capillare del territorio e i mezzi principali di finanziamento.
Brasile Il 3 febbraio la marina militare ha fatto affondare la portaerei dismessa São Paulo trecento chilometri al largo delle coste brasiliane, nell’oceano Atlantico. La nave, che da mesi nessuno voleva fare attraccare, era lunga più di duecento metri e carica di tonnellate di sostanze tossiche e di amianto, vietato in Brasile dal 2017. Nel 2021 era stato trovato un accordo con la Turchia per portare la nave lì e smaltire le sostanze tossiche, ma in seguito alle proteste di varie organizzazioni ambientaliste il progetto non aveva avuto seguito.
Articolo precedente
Articolo successivo
Inserisci email e password per entrare nella tua area riservata.
Non hai un account su Internazionale?
Registrati