La legge sulla libertà sessuale, che era stata celebrata come uno dei principali risultati ottenuti dal governo di Pedro Sánchez, minaccia di spaccare la coalizione di centrosinistra tra il Partito socialista (Psoe) e Podemos. La norma, soprannominata “solo sì è sì”, mirava ad accogliere anni di rivendicazioni femministe contro la colpevolizzazione di chi subisce uno stupro, classificando come violenza tutti i rapporti sessuali senza consenso esplicito. Da quando è entrata in vigore a ottobre, però, la sua applicazione retroattiva ha portato alla scarcerazione di una trentina di stupratori e alla riduzione della pena per altri quattrocento condannati per violenza sessuale. ll 7 febbraio il Psoe ha presentato in parlamento una bozza di riforma per correggere questi “effetti indesiderati”. Podemos, il partito della ministra dell’uguaglianza Irene Montero, che ha elaborato la legge, rifiuta però di sostenere la modifica. La spaccatura arriva a poco più di tre mesi dalle elezioni amministrative del 28 maggio, considerate un test cruciale in vista delle legislative di dicembre. ◆
Un sì complicato
Altri aiuti dall’Europa
La visita a Kiev della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ( nella foto ) e del presidente del consiglio europeo Charles Michel, il 3 febbraio, è stata una parziale delusione per il presidente Volodimyr Zelenskyj. I due hanno ribadito il loro appoggio all’Ucraina e annunciato nuove misure di sostegno, tra cui un pacchetto di aiuti da 450 milioni di euro e un accordo per favorire l’accesso delle aziende ucraine al mercato europeo, ma non hanno fissato una data per l’avvio del processo di adesione dell’Ucraina all’Unione. Kiev ha ottenuto lo status di candidata a luglio del 2022, e prima della visita Zelenskyj aveva dichiarato di sperare che i colloqui cominciassero entro dicembre, ma secondo Von der Leyen “non c’è una tabella di marcia rigida”. In compenso gli alleati occidentali sembrano disposti a sbloccare gli aiuti militari richiesti dal presidente per contrastare la nuova offensiva russa nel Donbass, che Kiev considera ormai imminente. La Germania avrebbe intenzione di consegnare un centinaio di carri armati Leopard 1, meno avanzati dei Leopard 2 già promessi. Inoltre il Regno Unito ha annunciato che addestrerà i piloti ucraini a usare i velivoli della Nato, segno che anche le esitazioni sulla consegna degli aerei da combattimento potrebbero presto essere superate, nota il Financial Times.
La protesta continua
Il 7 febbraio più di 750mila persone hanno partecipato alla terza giornata di proteste indetta dai sindacati francesi contro la riforma delle pensioni, una partecipazione leggermente inferiore a quella registrata il 19 e il 26 gennaio. Anche stavolta la mobilitazione è stata accompagnata da una serie di scioperi che hanno bloccato i trasporti pubblici e le raffinerie. L’11 febbraio è in programma un’altra giornata di agitazione. Intanto la riforma è approdata in parlamento, dove il partito centrista del presidente Emmanuel Macron non ha la maggioranza assoluta e dovrà cercare voti tra le file dell’opposizione. La premier Élisabeth Borne ha annunciato al Journal du dimanche di essere pronta ad accogliere alcune delle richieste avanzate dai Républicains per evitare il ricorso all’articolo 49 della costituzione, che permetterebbe al governo di far passare la misura senza il voto delle camere. Ma la sua apertura ha diviso il partito di centrodestra, che non ha ancora trovato una posizione unitaria sulla riforma.
Il paese che scompare
Secondo una nuova stima elaborata dall’ufficio nazionale di statistica, la popolazione della Moldova è di appena 2,6 milioni di persone, il 40 per cento in meno rispetto al 1990, quando il paese aveva più di 4,3 milioni di abitanti. Oltre che al calo della natalità osservato in tutti i paesi europei, questa “catastrofe demografica” senza precedenti è dovuta soprattutto all’emigrazione di massa, scrive Contrafort. Negli ultimi anni il fenomeno ha subìto una forte accelerazione con l’abolizione dei visti per l’Unione europea e la legge con cui la Romania ha offerto la cittadinanza ai moldavi di origine romena. Se la tendenza sarà confermata, entro il 2040 la popolazione moldava si ridurrà a 1,7 milioni di abitanti.
Francia Il senato ha approvato l’emendamento che include il diritto all’aborto nella costituzione. La legge, proposta dal partito di sinistra La France insoumise, dovrà essere approvata anche dall’assemblea nazionale e poi sottoposta a referendum.
Finlandia Il parlamento ha approvato la riforma della legge sull’assegnazione di genere, che consente di cambiare sesso anagrafico attraverso un’autodichiarazione, senza più bisogno di sottoporsi a una visita psichiatrica.
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