Anni fa un’azienda immobiliare di Essen, nel Land della Renania Settentrionale-Vestfalia, cominciò a spostare gli utili in una sua società controllata con sede a Grünwald, in Baviera, perché lì si pagavano meno tasse. Oggi l’azienda deve restituire dieci milioni di tasse non versate all’amministrazione della Renania Settentrionale-Vestfalia, perché è stato accertato che quella di Grünwald era una società fittizia. Il caso, scrive la Süddeutsche Zeitung, porta alla luce un fatto poco noto: in Germania ci sono diverse città che, come Grünwald, offrono tassazioni agevolate. Secondo alcune stime, ogni anno sottraggono al fisco tedesco entrate per un miliardo di euro.
Paradisi fiscali fatti in casa
Una sconfitta per la Microsoft
L’autorità antitrust britannica ha bocciato l’operazione con cui la Microsoft nel gennaio del 2022 ha comprato per 68,7 miliardi di dollari l’azienda di videogiochi Activision Blizzard, scrive Le Monde. Secondo l’antitrust, l’accordo può risultare dannoso per i consumatori, in particolare per gli utenti online dei videogiochi.
Lavorare meno conviene
Il Regno Unito ha una grave carenza di manodopera e il governo offre incentivi per far crescere l’occupazione. Eppure molte persone rifiutano di passare dal part-
time al tempo pieno, scrive il Guardian. Secondo l’ufficio nazionale di statistica, oggi più di otto milioni di persone – un quarto della forza lavoro del Regno Unito – hanno un contratto part-time . La situazione è paradossale, spiega il quotidiano: molte famiglie hanno scoperto che lavorando a tempo pieno mettono da parte meno soldi che lavorando part-time. Le entrate assicurate da un contratto a tempo pieno in media non compensano i maggiori costi sostenuti da un lavoratore, costretto a sostenere spese salate per l’assistenza ai bambini e tasse più alte. Una coppia intervistata dal Guardian – un’insegnante e un ingegnere – racconta di aver ridotto i suoi orari di lavoro per risparmiare duemila sterline al mese.
Niente dura per sempre
“Da più di 25 anni i motori di ricerca sono la porta d’ingresso di internet”, scrive l’Economist. Il mercato è dominato da Google, che ha reso la sua casa madre, la Alphabet, una delle aziende più ricche del mondo, con un valore di borsa di 1.300 miliardi. “Ma niente dura per sempre, soprattutto nel settore dell’alta tecnologia”, osserva il settimanale. Basta chiedere alla Nokia, in passato leader mondiale dei telefoni cellulari, e poi spodestata dagli smartphone. Oggi il settore potrebbe essere davanti a un’altra innovazione in grado di sconvolgere le gerarchie: è ChatGpt, il software d’intelligenza artificiale della piccola startup OpenAi in grado di rispondere alle domande degli utenti generando in pochi secondi testi su qualunque argomento. ChatGpt ha attirato subito l’interesse (e gli investimenti) della Microsoft e di Google, desiderose di controllare questa tecnologia. Ma, com’è successo in passato, una piccola azienda potrebbe sviluppare un modello originale e diventare un nuovo colosso del settore. ◆
Articolo precedente
Articolo successivo
Inserisci email e password per entrare nella tua area riservata.
Non hai un account su Internazionale?
Registrati