Circa ottocentomila ragazze e ragazzi nordcoreani si sono arruolati nell’esercito e hanno promesso di “spazzare via” i nemici e unificare le Coree. Lo ha riportato lo scorso 18 marzo il quotidiano di stato Rodong Sinmun, che nelle ultime settimane ha diffuso la propaganda del governo secondo cui le “provocazioni” di Washington e Seoul “hanno oltrepassato il limite e non possono più essere tollerate”. Il 13 marzo Stati Uniti e Corea del Sud hanno cominciato due settimane di esercitazioni militari congiunte su larga scala. Pyongyang ha risposto con una serie di lanci di missili e ha avvertito che la situazione potrebbe degenerare in una guerra.
Arruolamento record
La sicurezza dei pagamenti
Il 15 marzo il presidente indonesiano Joko Widodo ha chiesto alle amministrazioni locali di non usare i circuiti di pagamento internazionale MasterCard o Visa e di appoggiarsi alle banche nazionali, in modo da proteggere le transazioni dalle ricadute di eventuali stravolgimenti negli equilibri mondiali. “Dobbiamo fare attenzione e ricordare le sanzioni che gli Stati Uniti hanno inflitto alla Russia”, ha detto Widodo annunciando lo sviluppo di un sistema di pagamento nazionale. La notizia è stata riportata dal canale televisivo satellitare panarabo Al Mayadeen. Il presidente indonesiano ha condannato l’invasione russa dell’Ucraina, ma è contrario a imporre sanzioni.
Il protetto del popolo
Un tribunale di Islamabad ha annullato il mandato d’arresto emesso nei confronti dell’ex premier pachistano Imran Khan ( nella foto) dopo gli scontri del 18 marzo che si sono verificati tra la polizia e i suoi sostenitori, scrive Dawn. Quattro giorni prima le forze dell’ordine non erano riuscite ad arrestarlo perché la folla aveva difeso la sua abitazione. Khan è accusato di non avere dichiarato alcuni regali ricevuti da funzionari di altri paesi durante il suo mandato, e di averne poi rivenduti alcuni. L’ex premier ha affermato di aver seguito le procedure legali.
Tensioni con le minoranze
Il 18 marzo nello stato del Punjab è cominciata una caccia all’uomo, scrive The Hindu, per arrestare Amritpal Singh, uno dei leader del movimento separatista Sikh. Le autorità hanno bloccato le comunicazioni e l’accesso a internet, e impiegato migliaia di poliziotti. A febbraio Singh aveva guidato un attacco contro una stazione di polizia ad Amritsar, e le immagini avevano evocato le rivolte che negli anni ottanta costarono la vita a migliaia di persone. Le tensioni crescono anche nel Kashmir, a causa degli sgomberi e delle demolizioni che stanno colpendo la popolazione musulmana. Secondo il governo centrale il loro scopo è “recuperare” i terreni occupati illegalmente, ma le operazioni sembrano in linea con la politica nazionalista indù del Bharatiya janata party (Bjp) del primo ministro Narendra Modi, che mira a cambiare la composizione demografica dell’unico stato a maggioranza musulmana nel paese. Nel parlamento di New Delhi il Bjp ha chiesto le dimissioni di Rahul Gandhi per aver “diffamato” l’India all’estero. Durante una visita nel Regno Unito, credendo di parlare a microfoni spenti, il leader del partito del Congress aveva detto di temere per la democrazia nel suo paese.
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