Il 30 marzo l’ex presidente Jair Bolsonaro è atterrato a Brasília con un volo di linea proveniente da Orlando, negli Stati Uniti, dopo ottantanove giorni di assenza dal Brasile. Era partito il 30 dicembre, due giorni prima della scadenza del suo mandato e della cerimonia d’insediamento del nuovo presidente Luiz Inácio Lula da Silva. Bolsonaro dovrà affrontare cinque indagini della corte suprema, la maggior parte su presunti illeciti commessi durante il suo mandato e una sul suo ruolo nell’assalto alle sedi del parlamento, della corte suprema e del palazzo presidenziale l’8 gennaio a Brasília. “Anche se non ha avuto l’accoglienza che sperava, Bolsonaro resta il principale leader della destra brasiliana”, scrive la Folha de S.Paulo.
Responsabilità e arresti
Cinque persone sono state arrestate nell’ambito dell’inchiesta aperta dal governo messicano per l’incendio scoppiato la sera del 27 marzo in un centro per migranti a Ciudad Juárez, al confine con gli Stati Uniti. Nell’incidente sono morti almeno trentanove uomini provenienti in gran parte dall’America Centrale. “Tra le persone arrestate ci sono tre funzionari dell’Istituto nazionale di migrazione del Messico, due agenti di compagnie di sicurezza private e un migrante sospettato di aver appiccato il fuoco”, scrive l’Afp.
Via libera alle armi
“In un messaggio alla nazione il 2 aprile il presidente conservatore Guillermo Lasso ha autorizzato il porto d’armi di uso civile per la difesa personale”, scrive Bbc mundo. Il leader ecuadoriano ha aggiunto che la misura è urgente per combattere “i nemici comuni”, cioè “il narcotraffico, la delinquenza e la criminalità organizzata”. Inoltre, le guardie private potranno affiancare la polizia nel lavoro di vigilanza. Nel frattempo Lasso sta affrontando un procedimento di messa in stato d’accusa per corruzione in parlamento, che potrebbe portare alla sua destituzione.
L’ex presidente sotto accusa
Il 4 aprile Donald Trump si è presentato al tribunale di Manhattan per ascoltare le accuse che hanno portato alla sua incriminazione. “Il procedimento riguarda il pagamento di 130mila dollari fatto dall’avvocato Michael Cohen all’attrice porno Stormy Daniels per convincerla a non parlare di un rapporto sessuale che avrebbe avuto con Trump”, scrive Time. Il pagamento sarebbe avvenuto poco prima delle elezioni presidenziali del 2016. Cohen sarebbe stato poi rimborsato dall’ex presidente. Per nasconderne la vera ragione, la Trump Organization, la principale azienda del leader repubblicano, registrò il pagamento a Cohen come un compenso per una consulenza legale inventata. I capi d’imputazione sono 34, e riguardano la falsificazione dei bilanci dell’azienda. Secondo la procura, la falsificazione serviva a nascondere al pubblico informazioni che avrebbero potuto danneggiare l’allora candidato. Gli avvocati di Trump presenteranno richieste per archiviare il caso o spostarlo in altra sede. Se dovessero essere respinte, il processo non si svolgerà prima del 2024.
Occhi sul Wisconsin
Il 4 aprile gli elettori del Wisconsin sono andati alle urne per scegliere il giudice che dovrà occupare il seggio vacante nella corte suprema dello stato. “Era un voto molto importante”, spiega il Washington Post, “perché nei prossimi mesi la corte dovrà prendere decisioni delicate su alcune questioni, in particolare il diritto all’aborto, il modo in cui sono definiti i distretti elettorali e le regole di voto per le elezioni presidenziali del 2024”. Il Wisconsin è da tempo uno degli stati contesi tra democratici e repubblicani, con un ruolo determinante nelle elezioni presidenziali. Ha vinto la giudice progressista Janet Protasiewicz, il cui voto sarà decisivo, visto che al momento la corte è formata da tre giudici progressisti e tre conservatori.
Honduras Il 3 aprile il governo di Xiomara Castro ha annunciato di aver schierato centinaia di militari nei dipartimenti più popolosi del paese per combattere la criminalità organizzata. La misura fa parte dello stato d’emergenza decretato a dicembre 2022 e in vigore fino al 20 aprile.
Stati Uniti Il 1 aprile un giudice federale ha bloccato temporaneamente una legge del Tennessee che vieta tutti gli spettacoli di drag queen negli spazi pubblici in cui è probabile che siano presenti dei minorenni tra il pubblico. È la prima legge di questo tipo nel paese.
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