Almeno cento persone che l’11 aprile stavano assistendo a un evento organizzato dal fronte democratico potrebbero essere morte nel più imponente attacco aereo dell’esercito birmano contro la resistenza armata dall’inizio della guerra civile. Le vittime stavano partecipando all’apertura di un ufficio delle Forze di difesa del popolo – i volontari che combattono il regime – nella regione di Sagaing, nel nordovest del paese, dove la guerriglia è particolarmente forte.
Segregati a scuola
In Australia non esistono scuole private, scrive Overland, perché lo stato copre quasi completamente (il 95 per cento nel 2011) i costi degli insegnanti di tutti gli istituti del paese, inclusi quelli privati. Questo significa che il denaro raccolto dagli istituti privati attraverso rette molto alte e donazioni è investito per attirare soprattutto studenti benestanti. Nell’ultimo decennio le rette delle scuole private sono aumentate del 50 per cento e i fondi pubblici destinati a questi istituti, con il pretesto di renderli più accessibili agli studenti svantaggiati, sono cresciuti cinque volte di più di quelli per le scuole pubbliche. Tutto questo ha causato un esodo di studenti ricchi verso le scuole private e selettive (scuole superiori pubbliche con ingresso riservato in base al merito scolastico), creando un sistema d’istruzione segregato, in cui i poveri, i nativi e i disabili – definiti “residuali” – sono ghettizzati in scuole poco finanziate. “Ogni studente ricco che se ne va è un colpo per una scuola pubblica: recuperare l’alfabetizzazione di bambini svantaggiati in una classe di ragazzi della media borghesia è più facile che farlo in un ambiente di soli ‘residuali’”, spiega Overland. ◆
Macron piace a Pechino
“L’Europa dovrebbe seguire l’appello di Macron a slegarsi dagli Stati Uniti sulla questione taiwanese”, titolava il South China Morning Post pochi giorni dopo la visita del presidente francese in Cina. Nei tre giorni trascorsi nella Repubblica popolare, e poi durante il viaggio di ritorno a bordo dell’aereo di stato, Macron ha detto ad alcuni giornalisti che l’Unione europea dovrebbe reclamare “l’autonomia strategica” invece di seguire gli Stati Uniti nei rapporti tesi con la Cina. Il rischio, ha detto il presidente francese, è di diventare vassalli di Washington su una questione estranea all’Europa. Le parole di Macron hanno suscitato molte critiche in occidente, ma sono piaciute a Pechino. “Sono in linea con la tradizionale indipendenza francese in politica estera, e non indicano un’imminente dissociazione dalle provocazioni statunitensi”, continua il quotidiano di Hong Kong, vicino a Pechino. “Ma è il primo leader europeo a dire che l’Unione non dovrebbe appiattirsi sulla posizione americana”. Macron era accompagnato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ( nella foto ), nell’intento di dimostrare l’unità europea, ma nei dispacci dell’agenzia di stampa Xinhua la presidente non era nominata quasi per nulla. Partito Macron, Pechino ha cominciato tre giorni di esercitazioni militari intorno a Taiwan.
Una legge epocale
Il parlamento uzbeco ha votato all’unanimità una proposta di legge che per la prima volta prende di mira la violenza di genere, in particolare quella domestica. È una misura storica che fornisce alle donne e ai minori una maggiore protezione legale. In base al provvedimento, che dovrà essere approvato dal presidente, saranno puniti i responsabili di violenza contro le mogli, le ex mogli, le conviventi o la madre di un figlio in custodia condivisa. Un’altra disposizione impedisce ai colpevoli di abusi sessuali sui minori di lavorare a contatto con i bambini. La proposta di legge arriva in un momento di particolare sensibilità sul tema della violenza contro le donne e i minori, cresciuta dopo la recente scoperta di abusi prolungati su tre ragazze in un orfanotrofio.
Cina La Reuters ha rivelato che alcune aziende pubbliche cinesi di telecomunicazione stanno sviluppando una rete di cavi sottomarini per collegare con la fibra ottica l’Asia, il Medio Oriente e l’Europa, e competere con un progetto simile statunitense.
Taiwan Il vicepresidente William Lai Ching-te, vicino alle posizioni della presidente Tsai Ing-wen, sarà il candidato del Partito democratico progressista alle elezioni del prossimo gennaio. Tsai si dimetterà nel maggio 2024, dopo otto anni alla guida del governo taiwanese.
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