Americhe

El Faro si trasferisce

Il sito d’informazione salvadoregno El Faro, fondato nel 1998 e noto per le sue inchieste e la sua indipendenza, dal 1 aprile ha trasferito la sede legale e amministrativa a San José, capitale della Costa Rica. La decisione, spiega un editoriale, è arrivata in seguito alle numerose minacce ricevute dai suoi giornalisti, che sono stati sorvegliati e spiati attraverso il software Pegasus, e il cui lavoro è stato attaccato e sminuito dal governo del presidente Nayib Bukele e dai suoi funzionari. “El Salvador si sta rapidamente avviando a diventare un altro Nicaragua”, ha detto ad Al Jazeera Carlos Dada, uno dei fondatori del sito.

Un incontro tra Lula e Lavrov

Foto di Eraldo Peres, Ap/Lapresse

Il 17 aprile a Brasília il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov (nella foto) ha incontrato il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva. Il giorno prima Lula aveva detto che sia la Russia sia l’Ucraina hanno deciso di entrare in guerra e che gli Stati Uniti dovrebbero smettere di alimentare il conflitto e cominciare a parlare di pace, scrive l’Associated Press.

Disposti al dialogo

“Il 15 aprile l’Estado mayor central, il gruppo principale di dissidenti delle Farc (in parte smobilitate con gli accordi di pace del 2016), ha annunciato che si siederà al tavolo dei negoziati con i rappresentanti del governo del presidente colombiano Gustavo Petro”, scrive l’agenzia Efe. Il dialogo comincerà alla metà di maggio e si svolgerà in Norvegia. Secondo il quotidiano El Espectador, “il governo deve percorrere con prudenza il cammino pieno di ostacoli per disarmare la dissidenza delle Farc”. Il suo comandante Iván Mordisco, dato per morto a luglio del 2022, è stato tra quelli che più hanno rallentato il processo di pace. I negoziati con l’Estado mayor central si svolgeranno parallelamente a quelli in corso con l’organizzazione guerrigliera dell’Esercito di liberazione nazionale (Eln).

Processo interrotto

Justin Nelson, avvocato dell’accusa, 18 aprile 2023  (Pete Marovich, The New York Times/Contrasto)

“Il processo per diffamazione contro l’emittente tv Fox News è finito ancora prima di cominciare”, scrive il Washington Post. La Dominion Voting Systems, un’azienda che produce sistemi informatici per il voto elettronico, riceverà un risarcimento di 787 milioni di dollari. “Subito dopo le presidenziali del 2020 Fox News diede spazio alla teoria secondo cui i computer dell’azienda erano stati manipolati per spostare voti da Donald Trump a Joe Biden”. Nelle fasi preliminari del processo è emerso che molti giornalisti della rete erano consapevoli di diffondere informazioni completamente false. Con l’accordo la Fox News ha voluto evitare l’ulteriore danno d’immagine che sarebbe stato causato dal processo. Il procedimento era molto atteso soprattutto perché avrebbe aperto un dibattito sui limiti della libertà di stampa, protetta dal primo emendamento della costituzione statunitense. ◆

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1508 - 21 aprile 2023
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