La cittadina scozzese di Kirkcaldy, un piccolo centro sulla riva settentrionale dell’insenatura Firth of Forth, di fronte a Edimburgo, è famosa soprattutto per essere il luogo dov’è nato Adam Smith, il filosofo considerato il padre del capitalismo e dell’economia moderna. Kirkcaldy, in realtà, non se n’è mai curata troppo, scrive la Neue Z ürcher Zeitung. Ma quest’anno ha deciso di festeggiare: il 5 giugno 2023, infatti, si sono celebrati i trecento anni dalla nascita di Smith. A volerlo ricordare è stato soprattutto George Proudfoot, insegnante in pensione con la passione per la storia, che nel 2012 ha fondato un’associazione dal nome altisonante, la Adam Smith global foundation. Proudfoot e suoi amici organizzano visite guidate e conferenze. E in questi giorni al teatro comunale di Kirkcaldy va in scena anche uno spettacolo. Nella cittadina Smith trascorse l’infanzia e l’adolescenza studiando alla scuola locale latino, matematica e inglese, prima di continuare le sue ricerche a Glasgow e a Oxford, e intraprendere un lungo viaggio in Europa come precettore di un giovane aristocratico. Fu a Kirkcaldy, tra il 1767 e il 1773, che scrisse la sua opera più famosa, La ricchezza delle nazioni. È probabilmente lì che cominciò a riflettere sull’economia osservando gli affari conclusi nel porto locale, nota il quotidiano svizzero: all’epoca, infatti, il centro era un’importante tappa lungo le rotte verso la Scandinavia, le città anseatiche, la Germania e i Paesi Bassi e inoltre fioriva grazie alla pesca e alle miniere di carbone e di sale. ◆
Una festa per Adam Smith
No all’aumento delle tasse
Il 18 giugno gli elettori del cantone di Ginevra hanno respinto con il 55,1 per cento un referendum che proponeva l’aumento dell’imposta sui patrimoni superiori ai tre milioni di franchi svizzeri, scrive Bloomberg. L’iniziativa, lanciata da un gruppo di politici di sinistra, sindacalisti e attivisti, prevedeva che l’aliquota passasse dall’1 all’1,5 per cento per i prossimi dieci anni. L’obiettivo era raccogliere più risorse pubbliche, circa 430 milioni di franchi in dieci anni, da investire in progetti sociali, di sanità pubblica e contro la crisi climatica. A Ginevra la nuova imposta avrebbe interessato tra i quattromila e i diecimila contribuenti.
Senza lavoratori
La guerra in Ucraina ha provocato la peggiore crisi del mercato del lavoro russo mai vista da decenni, scrive il Wall Street Journal. “Centinaia di migliaia di lavoratori sono fuggiti dalla Russia o sono stati mandati al fronte, indebolendo un’economia già molto provata dalle sanzioni e dall’isolamento internazionale. Le aziende sono a corto di qualunque tipo di dipendente, dagli informatici agli ingegneri fino ai saldatori e ai trivellatori. Per risolvere il problema, Mosca sta studiando vari incentivi. Già nei mesi scorsi aveva concesso agevolazioni fiscali e mutui a tassi scontati per trattenere chi era occupato nell’alta tecnologia.
Nuovi vertici per Alibaba
Il colosso cinese del commercio online Alibaba ha annunciato che Daniel Zhang non sarà più suo presidente e amministratore delegato, scrive il Financial Times. Prenderanno il suo posto in queste cariche rispettivamente Joe Tsai e Eddie Wu. Le nomine arrivano dopo la decisione di dividere il gruppo in sei aziende indipendenti.
Previsioni smentite
Molte persone temono che l’intelligenza artificiale le metterà ai margini del mondo del lavoro, scrive l’Economist. Alcuni studi, in effetti, non fanno dormire sonni tranquilli: potrebbero subire scossoni senza precedenti settori come la consulenza legale, la contabilità e le agenzie di viaggio. “Ma gli economisti tendono a fare previsioni sull’automazione senza averla provata. Una decina d’anni fa molti studiosi sostenevano che i robot avrebbero distrutto milioni di posti di lavoro. Ma pochi di loro oggi sanno spiegare perché nei paesi dove sono più diffuse le nuove tecnologie, come la Corea del Sud, la disoccupazione è bassissima”. Usando alcuni dati relativi agli Stati Uniti, il settimanale sostiene che nel 2022 la quota di occupati in professioni considerate a rischio con l’arrivo dell’intelligenza artificiale non è crollata, ma è salita di mezzo punto percentuale. ◆
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