Il 25 giugno è cominciato alla Mecca, in Arabia Saudita, l’hajj, il pellegrinaggio annuale, il quinto pilastro dell’islam. Dopo anni di restrizioni dovute alla pandemia, le autorità saudite hanno detto di aspettarsi “il più grande pellegrinaggio della storia”, con 2,5 milioni di persone provenienti da 160 paesi. Riyadh ha mobilitato 32mila operatori sanitari e migliaia di ambulanze per soccorrere i pellegrini in caso di infarti, disidratazione e sfinimento. L’accoglienza è stata digitalizzata: ogni fedele riceve un braccialetto che fornisce informazioni sulla sua salute e trasmette i messaggi delle autorità. ◆
Secondo mandato
Il presidente uscente, Julius Maada Bio ( nella foto ), ha vinto con il 56, 17 per cento dei voti le presidenziali del 24 giugno battendo il principale avversario, Samura Kamara. Per evitare il ballottaggio Bio doveva ottenere più del 55 per cento delle preferenze, scrive il Sierra Leone Telegraph. Il partito di Kamara ha respinto i risultati, giudicandoli non credibili. Il voto è stato segnato da tensioni: ci sono state aggressioni e intimidazioni ai danni dei funzionari della commissione elettorale e dei rappresentanti dell’opposizione.
Una conquista dei paramilitari
Il 26 giugno i paramilitari delle Forze di supporto rapido (Rsf), in guerra con l’esercito regolare da metà aprile, hanno annunciato di aver conquistato la base principale di un’importante unità della polizia a Khartoum e di aver messo le mani su una grande quantità di armi e munizioni. Nella battaglia per il controllo della base sono morti almeno 14 civili. Il giorno dopo il comandante dell’esercito, Abdel Fattah al Burhan, ha lanciato un appello ai giovani del paese a unirsi ai suoi soldati e ha proclamato un cessate il fuoco in occasione della festività islamica dell’Eid al adha, scrive Al Jazeera.
Il timore di un’offensiva
Il 25 giugno almeno tredici persone sono morte nei bombardamenti russi sulla regione di Idlib, l’ultima roccaforte dei ribelli nel nordovest della Siria. È l’attacco più grave dell’ultimo anno, scrive il giornale indipendente siriano Hibr. Il ministero della difesa siriano ha confermato che era una rappresaglia per alcuni attacchi che giorni prima avevano ucciso dei civili nelle province di Hama e Latakia, controllate dal governo. Nonostante l’accordo raggiunto nel marzo 2020 tra la Russia e la Turchia per mettere fine all’escalation militare nella regione e fermare l’avanzata del regime per riconquistare Idlib, i bombardamenti sull’area non si sono mai fermati. Secondo il gruppo di volontari dei Caschi bianchi, sono stati 240 dall’inizio dell’anno e hanno ucciso diciotto persone. Ma la violenza di questi giorni fa temere una grande offensiva delle forze di Assad, riferisce L’Orient-Le Jour. Il momento è delicato. Il 20 e il 21 giugno rappresentanti russi, siriani, turchi, iraniani e dell’Onu si sono incontrati in Kazakistan per il ventesimo vertice del processo di Astana, un’iniziativa lanciata nel 2017 con lo scopo di trovare una soluzione pacifica alla crisi siriana. In realtà, nota il quotidiano libanese, il processo serve piuttosto ai principali attori presenti in Siria per spartirsi il controllo del territor io.
Insediamenti in espansione
Il 26 giugno il governo di estrema destra israeliano ha approvato la costruzione di cinquemila nuove case negli insediamenti illegali della Cisgiordania occupata. Due giorni prima le forze israeliane avevano ucciso un palestinese che aveva aperto il fuoco a un posto di blocco a nord di Gerusalemme. Questo incidente porta a venti il bilancio delle vittime in una settimana (sedici palestinesi e quattro israeliani). ◆ Il produttore hollywoodiano Arnon Milchan ha testimoniato il 25 giugno nel processo contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, accusato di corruzione. Milchan ha confermato di aver fatto a Netanyahu e a sua moglie Sara regali per un valore di circa duecentomila dollari, riferisce il Times of Israel.
Ciad Il 27 giugno il consiglio nazionale di transizione ha approvato il progetto di una nuova costituzione, che sarà sottoposta a referendum. È un passo verso il ritorno a uno stato di diritto dopo la morte dell’ex presidente Idriss Déby nel 2021, che per volere dell’esercito era stato sostituito dal figlio Mahamat Déby.
Kenya Il 24 giugno in due villaggi della contea di Lamu, sulla costa, cinque persone sono state uccise in un attacco del gruppo jihadista somalo Al Shabaab. Kenya e Somalia avevano da poco deciso di riaprire tre posti di frontiera lungo il confine.
Articolo precedente
Articolo successivo
Inserisci email e password per entrare nella tua area riservata.
Non hai un account su Internazionale?
Registrati