Una nuova ricerca conferma che il sonno diurno fa bene al cervello. Analizzando i dati genetici, sanitari e relativi allo stile di vita di circa 400mila persone nel Regno Unito, è emersa una correlazione tra l’abitudine al sonno diurno e un maggior volume cerebrale, che corrisponde a 2,6-6,5 anni d’invecchiamento in meno. Il sonnellino compenserebbe infatti le carenze di riposo notturno, proteggendo il cervello dalla neurodegenerazione, scrive Sleep Health. Un rafforzamento delle capacità cerebrali era già stato rilevato da altri ricercatori. Alcune aziende – tra cuiGoogle, Nike, Ben & Jerry’s, Thrive e HuffPost – si sono già attrezzate con stanze per il sonnellino, scrive il Guardian. Garantire un po’ di riposo negli uffici servirebbe a migliorare il rendimento e l’umore dei lavoratori. Ma bisognerebbe prima eliminare i pregiudizi in base ai quali il sonnellino è considerato un sinonimo di pigrizia.
I benefici del sonnellino
Si diffonde il diabete
Nel 2050 più di 1,31 miliardi di persone potrebbero avere il diabete nel mondo. Nel 2021 i malati erano 529 milioni. La maggior parte dei casi di diabete sarà di tipo 2, che dipende soprattutto dalle condizioni socioeconomiche della popolazione. Questo tipo è infatti associato a particolari condizioni di vita, ad alcuni lavori, al consumo di sigarette e bevande alcoliche, all’alimentazione sbagliata e alla mancanza di attività fisica. La diffusione della malattia è quindi favorita dalle disuguaglianze tra paesi e all’interno dei confini nazionali. Oggi è l’Asia meridionale ad avere il maggior numero di malati. In altre aree, per esempio l’Africa subsahariana, i decessi potrebbero essere sottostimati. Secondo alcuni calcoli, nel 2045 fino a tre quarti delle persone affette da diabete vivranno in paesi a basso e medio reddito, mentre la spesa sanitaria globale toccherà i 1.054 miliardi di dollari. Le conseguenze della malattia sono un maggior rischio di morte e l’aggravamento di altri disturbi. La soluzione è rafforzare le misure di prevenzione, dato che non si può puntare solo sulla scoperta di nuovi farmaci. ◆
La luminosità dei buchi neri
Le osservazioni con il telescopio spaziale Ixpe a raggi x indicano che il grande buco nero al centro della Via Lattea, Sagittarius A*, si sarebbe risvegliato circa duecento anni fa dopo un periodo di riposo, per poi tornare quiescente. Questo fenomeno spiegherebbe perché oggi appare meno luminoso dei buchi neri di altre galassie, scrive Nature. La luminosità dipende infatti dall’attività del buco nero, cioè dalle radiazioni emesse durante l’assorbimento di materiali cosmici. Sagittarius A* ha una massa pari a milioni di volte quella del Sole ed è il buco nero più vicino alla Terra.
Linguaggio materno
Alcuni ricercatori hanno scoperto che i delfini, come gli esseri umani, modificano il modo di comunicare quando si rivolgono ai piccoli. Analizzando la comunicazione in presenza e in assenza dei piccoli è emerso che le femmine adulte modificano la frequenza delle vocalizzazioni, probabilmente per facilitare l’apprendimento e rinsaldare il legame. Lo studio, scrive Pnas, si è svolto su una colonia di tursiopi (Tursiops truncatus, nella foto) nella baia di Sarasota, in Florida, negli Stati Uniti.
Due diete efficaci
Una dieta basata sul digiuno intermittente, senza calcolare le calorie, avrebbe la stessa efficacia di una dieta dimagrante tradizionale. I ricercatori, scrivono gli Annals of Internal Medicine, hanno confrontato la perdita di peso di un gruppo che mangiava solo tra mezzogiorno e le otto di sera, senza calcolare le calorie, con quella di un altro che consumava il 25 per cento di calorie in meno. Dopo un anno non sono emerse differenze nella quantità di peso perso.
Salute È stata misurata l’attività giornaliera media degli abitanti della Terra. Le persone trascorrono, scrive Pnas, 9,1 ore dormendo o a letto. Dedicano poi 1,6 ore all’igiene, alla salute e alla cura dei bambini, e 1,8 ore a procurarsi il cibo, prepararlo e cucinarlo. Il tempo libero – leggere, guardare uno schermo, giocare, passeggiare, socializzare e rilassarsi – occupa in media 4,6 ore. Lo studio potrebbe essere utile per altre ricerche, anche di tipo economico.
Astronomia È stata osservata una nuova emissione di raggi gamma. L’evento, chiamato grb 191019a, è durato poco più di un minuto, un tempo considerato lungo. L’emissione, scrive Nature Astronomy, è stata causata da una collisione di stelle, o resti di stelle, vicino a un buco nero supermassiccio in una galassia antica. Lo studio potrebbe aiutare a chiarire le origini di alcune onde gravitazionali.
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