Africa e Medio Oriente

Sollievo dopo la rinuncia

Il presidente senegalese Macky Sall ha annunciato in un discorso televisivo il 3 luglio che non si candiderà per un terzo mandato alle elezioni presidenziali previste il 25 febbraio 2024. Macky Sall “mette così fine alle speculazioni sulla sua volontà di continuare a governare per altri cinque anni, cosa che, secondo alcuni osservatori e politici, è contraria alla costituzione”, spiega Sud Quotidien, il più importante quotidiano del paese. “Per la prima volta nella storia del Senegal democratico”, fa notare l’editorialista Vieux Savane, “le elezioni si svolgeranno senza la partecipazione del capo dello stato uscente”. Negli ultimi mesi l’esitazione di Sall a formulare una chiara rinuncia aveva gettato il paese nell’incertezza e creato forti tensioni. A questo si è aggiunta, il 1 giugno, la condanna a due anni di carcere del leader dell’opposizione Ousmane Sonko, che ha fatto scoppiare proteste violente. Negli scontri con la polizia sono rimaste uccise almeno 23 persone, alcune raggiunte da colpi di arma da fuoco, sostiene l’ong Amnesty international. ◆

La clausola accantonata

Foto di Shir Torem, Reuters/Contrasto

In un’intervista del 29 giugno al quotidiano statunitense Wall Street Journal, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ( nella foto ) ha detto di aver rinunciato a una parte fondamentale della riforma della giustizia voluta dal suo governo di estrema destra. Sarà abbandonata la clausola “derogatoria”, che avrebbe consentito al parlamento di annullare con una maggioranza semplice una decisione della corte suprema. Il 3 luglio centinaia di persone hanno manifestato a Tel Aviv contro il governo e il progetto di riforma.

Per cercare gli scomparsi

Il 29 giugno l’assemblea generale dell’Onu ha approvato una risoluzione per creare un organismo indipendente incaricato di chiarire le sorti di più di 130mila persone scomparse in Siria dopo lo scoppio della rivoluzione nel 2011. Hanno votato a favore 83 paesi, 62 si sono astenuti e undici si sono opposti, tra cui Siria, Russia, Cina e Iran. L’Orient-Le Jour spiega che il meccanismo ha diversi obiettivi: “localizzare gli scomparsi, creare una base di dati unificati, fornire sostegno psicologico e raccogliere le prove dei crimini commessi dal regime siriano e dai gruppi jihadisti”.

Il ritiro dei caschi blu

Il 30 giugno il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato all’unanimità una risoluzione per mettere fine alla missione Minusma, lanciata nel 2013 per stabilizzare il Mali dopo che aveva subìto l’offensiva di una coalizione di gruppi ribelli tuareg e jihadisti. Il ritiro dei caschi blu era stato di recente sollecitato dalla giunta al potere a Bamako, ricorda il Journal du Mali. Più di tredicimila soldati dovranno lasciare il paese entro la fine dell’anno. A quel punto, resteranno solo le forze armate maliane, ancora in via di consolidamento, e i miliziani della compagnia privata russa Wagner. La Minusma è stata una delle missioni più pericolose nella storia dell’Onu, con più di trecento caschi blu uccisi. Secondo il quotidiano burkinabé Le Pays potrebbe avere i giorni contati anche la missione Monusco nella Repubblica Democratica del Congo, i cui risultati – come quelli della Minusma – “sono stati molto inferiori alle aspettative delle popolazioni interessate”.

Diamanti conquistati

Foto di Chris Ratcliffe, Bloomberg/Getty

Il Botswana e la De Beers hanno raggiunto il 1 luglio un nuovo accordo sulla ripartizione dei diamanti grezzi che l’azienda belga estrae nel paese, scrive il quotidiano Sunday Standard. Alla fine di un negoziato molto teso durato più di due anni, il presidente Mokgweetsi Masisi ha ottenuto che la quota delle gemme trattenute dall’azienda pubblica Okavango Diamond Company cresca nell’arco di dieci anni dal 30 al 50 per cento. Attualmente solo il 25 per cento dei diamanti resta in Botswana, che è il secondo produttore al mondo dopo la Russia.

Etiopia Il 30 giugno il governo ha fatto richiesta di entrare nel blocco delle economie emergenti Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica). L’Etiopia è uno dei paesi africani con la crescita più rapida, ma il suo pil è notevolmente inferiore a quello del Sudafrica, l’economia più piccola dei Brics.

Sudafrica Il 1 luglio la difensora civica ha precisato che il presidente Cyril Ramaphosa non ha commesso illeciti nello “scandalo del divano”, quando furono rubati migliaia di dollari da una sua fattoria.

Iran La giornalista e attivista per i diritti umani Golrokh Ebrahimi Iraee è stata condannata il 2 luglio a cinque anni di carcere. È accusata di partecipazione a raduni illegali e attentato alla sicurezza nazionale.

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1519 - 7 luglio 2023
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