Americhe

Un vescovo scomodo

“Il secondo tentativo del regime del presidente Daniel Ortega di mandare in esilio il vescovo Rolando Álvarez è fallito: il sacerdote di Matagalpa ha rifiutato le condizioni offerte dal governo a un mediatore del Vaticano ed è tornato in isolamento nel carcere La Modelo, a una ventina di chilometri dalla capitale Managua”, scrive il sito Divergentes. Álvarez, considerato un simbolo della resistenza all’autoritarismo del governo sandinista, ha detto di non aver commesso nessun delitto e ha chiesto che lui e gli altri sacerdoti condannati siano liberati senza condizioni.

Caldo mai visto

Le regioni settentrionali del Canada vivono un’ondata di calore senza precedenti. Nei Territori del Nordovest si è arrivati a 37,4 gradi. Delle cinque temperature più alte mai registrate, quattro sono state rilevate negli ultimi otto anni, e tre nelle ultime tre estati. “Queste condizioni si verificano mentre il paese sta combattendo contro la peggiore stagione di incendi della sua storia”, scrive il Globe and Mail.

Nessuno è al sicuro

“ Non passa un solo giorno in Ecuador senza che ci siano decine di morti violente”, scrive il quotidiano spagnolo El País. Il piccolo paese andino vive la peggiore crisi di sicurezza della sua storia: secondo i dati diffusi dalla polizia, tra gennaio e giugno di quest’anno ci sono stati 3.513 omicidi, il 58 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2022. La violenza, che prima era concentrata soprattutto a Guayaquil, sulla costa pacifica, ora colpisce anche altre città come Durán, Manta, Quevedo e Quito. Gli attacchi armati avvengono a qualsiasi ora del giorno e colpiscono anche i civili, perfino i bambini. Il 20 agosto in Ecuador ci saranno le elezioni presidenziali e legislative anticipate e tutti i candidati sanno che la preoccupazione principale dei cittadini è la sicurezza, perché condiziona la loro vita quotidiana.

Giornalista ucciso

Città del Messico, 10 luglio 2023 (Raquel Cunha, Reuters/Contrasto)

L’8 luglio a Tepic, capitale dello stato messicano di Nayarit, nell’ovest del paese, è stato ritrovato in un sacco di plastica e con evidenti segni di tortura il corpo di Luis Martín Sánchez Íñiguez, corrispondente del quotidiano messicano La Jornada. Era stato visto l’ultima volta tre giorni prima. La moglie aveva denunciato la sua scomparsa alla procura dello stato, aggiungendo che in casa mancavano anche il suo computer e un disco rigido. Sánchez Íñiguez, 59 anni, è il quarto giornalista ucciso dall’inizio dell’anno in Messico per motivi legati al suo lavoro. In un editoriale La Jornada ha scritto che l’omicidio è un “attacco alla libertà d’espressione e un grave colpo al diritto dei cittadini di essere informati”, e che occorre un’indagine seria delle autorità. Secondo la Sociedad interamericana de prensa, nel 2022 nel paese sono stati assassinati venti giornalisti. ◆

Altro da questo numero
1520 - 14 luglio 2023
Abbonati a Internazionale per leggere l’articolo.
Gli abbonati hanno accesso a tutti gli articoli, i video e i reportage pubblicati sul sito.
Black Friday Promo