I cinesi stanno lasciando il paese a un ritmo superiore a quello degli anni scorsi. Spesso si tratta di persone ricche e con un livello d’istruzione avanzato, proprio quelle che servono a Pechino per modernizzare l’economia nazionale, scrive il Wall Street Journal. Negli anni passati l’espatrio di cinesi ricchi (con un patrimonio di almeno un milione di dollari) era di circa diecimila all’anno. Dopo essersi bloccato tra il 2020 e il 2021, l’anno scorso è risalito a 10.800 persone e, secondo gli esperti, quest’anno, con la fine delle restrizioni legate al covid-19 e soprattutto a causa di una situazione più difficile per gli imprenditori, dovrebbe arrivare a 13.500.
Fuga all’estero
Via libera per la Microsoft
L’11 luglio il tribunale di San Francisco ha respinto la richiesta della Federal trade commission (Ftc, l’autorità antitrust degli Stati Uniti) di bloccare la fusione tra la Microsoft e la casa di videogiochi Activision, scrive il Financial Times. Ora l’operazione da 68,7 miliardi di dollari potrebbe essere chiusa entro agosto, salvo l’eventuale ricorso della Ftc.
La Meta sfida Twitter
Il 5 luglio la Meta, l’azienda proprietaria di Instagram, Facebook e WhatsApp, ha lanciato Threads, un nuovo servizio disponibile in circa cento paesi ma per ora non in Europa. Collegato a Instagram, Threads permette di condividere brevi testi (non più di cinquecento battute) e video fino a cinque minuti, spiega il New York Times. Connor Hayes , il manager della Meta responsabile del progetto, ha dichiarato che l’obiettivo è trovare un’alternativa a Twitter. I recenti problemi tecnici dell’azienda guidata da Elon Musk e il malcontento di utenti e inserzionisti hanno creato lo spazio per nuovi concorrenti. Oltre a Threads, le principali alternative a Twitter oggi sono rappresentate da Mastodon, Bluesky e Spill.
Contro il salario minimo
Il 6 luglio Uber, DoorDash e Grubhub, le tre principali aziende per la consegna di pasti a domicilio a New York, hanno annunciato un ricorso contro l’ordinanza delle autorità cittadine che impone un salario minimo orario di quasi diciotto dollari per i fattorini, scrive il Washington Post. Attualmente le tre aziende pagano i fattorini a consegna. Il New York City department of consumer and worker protection, tuttavia, stima che in questo modo i lavoratori ricevono poco più di sette dollari all’ora, escluse le mance. Una cifra non linea con le nuove regole sul salario minimo, che per il settore delle consegne dovrebbe arrivare a quasi venti dollari all’ora entro il 2025. Uber, DoorDash e Grubhub sostengono che le stime dell’agenzia comunale sono sbagliate e che a causa dell’ordinanza i costi saranno scaricati sui clienti, provocando una riduzione della domanda e di conseguenza del numero di consegne. Uber, in particolare, ha sottolineato che le nuove regole penalizzeranno anche i ristoranti. ◆
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