Lotta alla corruzione

Vladyslav Musiienko, Reuters/Contrasto

La campagna contro la corruzione in Ucraina ha preso di mira due dei personaggi più in vista del paese nel giro di pochi giorni. Il 2 settembre l’uomo d’affari Ihor Kolomoiskyj ( nella foto ), uno dei principali sostenitori di Volodymyr Zelenskyj durante la campagna per le presidenziali del 2019, è stato arrestato con l’accusa di frode e riciclaggio di denaro. Il giorno successivo Zelenskyj ha annunciato la rimozione del ministro della difesa Oleksij Reznikov, da mesi oggetto di forti polemiche dopo la scoperta di numerosi casi di corruzione all’interno delle forze armate. A prendere il suo posto sarà Rustem Umerov. Il 6 settembre un missile russo ha colpito un mercato a Kostjantynivka, vicino al fronte del Donbass, uccidendo almeno 17 persone.

Vestager va in congedo

La commissaria europea alla concorrenza Margrethe Vestager ha lasciato temporaneamente l’incarico per candidarsi alla guida della Banca europea per gli investimenti. Le sue funzioni sono state assegnate al commissario alla giustizia Didier Reynders.

Le condizioni di Puigdemont

Dopo settimane di ipotesi, l’ex presidente catalano Carles Puigdemont ha messo nero su bianco le condizioni che i partiti spagnoli dovranno soddisfare per ottenere il sostegno di Junts per Catalunya, divenuto l’ago della bilancia in parlamento dopo le elezioni del 23 luglio. Puigdemont ha chiesto un “accordo storico” per mettere fine alla questione catalana, che preveda un’amnistia per tutti i leader separatisti condannati per il referendum sull’indipendenza del 2017 (tra cui lui stesso) e il riconoscimento del diritto all’autodeterminazione della regione, ma non ha chiesto esplicitamente l’autorizzazione a indire una nuova consultazione legalmente valida. Secondo El País è un segnale di pragmatismo che spiana la strada all’inizio delle trattative con il Partito socialista del premier Pedro Sánchez.

Amici come prima

Soči, Russia, 4 settembre 2023 (Sergei Guneev, Reuters/Contrasto)

L’incontro del 4 settembre tra il presidente russo Vladimir Putin e quello turco Recep Tayyip Erdoğan, il primo da quasi un anno, rappresenta un tentativo di rilanciare la loro turbolenta partnership strategica dopo mesi di crisi: Putin era stato irritato dai segnali di distensione lanciati da Erdoğan all’occidente dopo la sua rielezione a maggio, in particolare sull’adesione dell’Ucraina alla Nato. I due hanno parlato di diversi progetti di cooperazione, ma Erdoğan non è riuscito a ottenere la ripresa dei negoziati sull’accordo per l’esportazione dei cereali ucraini attraverso il mar Nero, da cui Mosca si è ritirata a luglio. Putin ha confermato che è disposto a trattare solo se saranno cancellate le sanzioni che limitano il commercio di prodotti agricoli e fertilizzanti russi. Il giorno dopo un nuovo bombardamento russo ha colpito il porto fluviale di Izmail, usato dall’Ucraina per esportare i suoi cereali dopo la fine dell’accordo. ◆

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1528 - 8 settembre 2023
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