Il 16 ottobre alunni e insegnanti di tutte le scuole secondarie francesi hanno osservato un minuto di silenzio in omaggio a Dominique Bernard, l’insegnante pugnalato a morte tre giorni prima ad Arras, nel nord del paese. Il professore di letteratura francese, 57 anni, è stato ucciso nel parcheggio del liceo in cui insegnava da un giovane russo di origini cecene, Mohammed Mogushkov. L’uomo è stato arrestato. Arrivato in Francia nel 2008, era “attivamente monitorato” dai servizi di sicurezza, scrive La Voix du Nord.
Un terrorista a scuola
Mosca attacca di nuovo
Nell’est dell’Ucraina dal 1o ottobre la città di Avdiïvka è sotto il fuoco delle forze di Mosca. È il primo grande attacco militare russo dopo mesi di controffensiva ucraina, scrive la Reuters. Tuttavia, secondo i generali di Kiev, negli ultimi giorni l’offensiva è rallentata e ha perso d’intensità. Per quanto riguarda la diplomazia, il 17 ottobre il presidente russo Vladimir Putin è arrivato a Pechino, dove ha incontrato il leader cinese Xi Jinping e il premier ungherese Viktor Orbán.
La coalizione imbarazzante
Il leader populista slovacco Robert Fico, vincitore delle elezioni del 30 settembre, ha trovato un accordo per formare un governo di coalizione. Il suo partito, Smer, si dovrebbe alleare con i socialdemocratici di Hlas e con l’estrema destra del Partito nazionale slovacco. Molto critico verso l’intesa il sito Dennik N: Peter Pellegrini, che ha fondato Hlas dopo aver rotto con Fico in seguito a un grave scandalo, “ha assicurato che sarà il garante dell’ancoraggio del paese all’Unione europea e alla Nato. Belle parole. Ma la verità è che d’ora in poi la Slovacchia farà parte di queste organizzazioni solo formalmente”. A conferma dei problemi internazionali di Fico, subito dopo l’annuncio della nuova coalizione i partiti Smer e Hlas sono stati sospesi dal Partito socialista europeo.
Attentato a Bruxelles
È morto la mattina del 17 ottobre, durante un’operazione di polizia nel quartiere di Schaerbeek, a Bruxelles, l’autore dell’attentato del giorno prima, in cui erano stati uccisi a colpi d’arma da fuoco due cittadini svedesi e ne era stato ferito un altro. Si tratta di Abdesalem Lassoued, 45 anni, di nazionalità tunisina, che aveva chiesto asilo in Belgio nel novembre 2019 ed era noto alla polizia e ai servizi segreti perché sospettato di traffico di droga e di esseri umani, di soggiorno irregolare e di attentato alla sicurezza dello stato. Secondo Le Soir nel 2016 era stato segnalato da “un servizio di polizia straniero” che gli attribuiva un profilo radicalizzato e l’intenzione di partire per il jihad in una zona di conflitto. Il procuratore Frédéric Van Leeuw ha confermato l’esistenza di alcuni video di rivendicazione: in uno, girato poco prima dell’attacco, l’attentatore fa riferimento ai roghi del Corano in Svezia. Le autorità non escludono che l’autore avesse dei complici. ◆
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