Dal 31 ottobre al 3 novembre il re britannico Carlo III compie una visita di stato in Kenya, la prima in Africa e in un paese del Commonwealth, l’associazione formata in gran parte da ex colonie britanniche. Il settimanale keniano The Weekly Review commenta il forte valore simbolico della visita alla luce della storia dolorosa che lega i due paesi. Alcune organizzazioni per i diritti umani e attivisti politici keniani hanno chiesto al sovrano britannico delle scuse ufficiali per gli abusi commessi ai tempi della colonizzazione. Tra questi gruppi c’è la Kenya human rights commission, che nel 2013 ha condotto una battaglia legale nel Regno Unito, ottenendo un risarcimento per le violenze subite dai combattenti dell’Esercito della terra e della libertà, noti anche come mau mau, durante la lotta per l’indipendenza. Il presidente keniano William Ruto pensa invece di poter trarre vantaggio dall’incontro con il re, scrive il giornale. Il Regno Unito “vede in lui un uomo che può portare avanti gli interessi di Londra in Africa. Ruto è già considerato un fedele alleato degli Stati Uniti. Dopo la visita di Carlo, spera di avere una voce più forte anche nel Commonwealth”. ◆
I conti con il passato
Viaggi rischiosi verso le Canarie
Da gennaio a ottobre del 2023, sono stati registrati 15mila sbarchi alle Canarie, un territorio autonomo spagnolo nell’oceano Atlantico. Non sono paragonabili ai 150mila migranti arrivati a Lampedusa nello stesso periodo, scrive il quotidiano El País, ma tutto indica che il fenomeno si sta ampliando: tra il 20 e il 22 ottobre sono arrivati via mare alle Canarie 1.500 migranti ( nella foto ). Pochi giorni dopo è naufragata un’imbarcazione partita dal Senegal con a bordo un numero imprecisato di passeggeri, tra cui una trentina di giovani donne. Sono stati ritrovati solo i corpi di quattro ragazze tra i 15 e i 20 anni. Il viaggio in piroga dalla costa africana è molto pericoloso: secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni da gennaio sono morte 140 persone, mentre l’ong Caminando fronteras conta almeno 778 vittime. El País attribuisce l’aumento delle traversate alla crisi politica e sociale in Senegal, dove da giugno l’opposizione protesta contro l’incarcerazione del leader politico Ousmane Sonko.
La morte di una ragazza
La studente liceale Armita Garawand, entrata in coma in circostanze poco chiare un mese fa, è morta il 28 ottobre. Una settimana prima era stata dichiarata in stato di morte cerebrale. Garawand, 16 anni e originaria di una regione a maggioranza curda, era ricoverata all’ospedale Fajr di Teheran dal 1 ottobre. Secondo le organizzazioni per la difesa dei diritti umani è stata aggredita dalla polizia religiosa in metropolitana perché non indossava il velo, mentre le autorità sostengono che ha avuto un malore. Radio Farda racconta che Garawand è stata sepolta a Teheran il 29 ottobre sotto la stretta sorveglianza delle autorità e che durante la cerimonia sono state arrestate diverse persone, tra cui due parenti e la nota avvocata e attivista per i diritti umani Nasrin Sotoudeh. L’emittente ricorda che subito dopo l’incidente in metropolitana le autorità hanno isolato i familiari di Garawand, impedendo ai giornalisti di contattarli. Secondo quanto riferito da un parente, “gli agenti della sicurezza hanno detto alla famiglia che avrebbero restituito il corpo a condizione che il funerale si tenesse a Teheran e non nel loro villaggio di origine nella provincia occidentale di Kermanshah”. Questo caso ricorda quello di Mahsa Jina Amini, la cui morte nel settembre 2022 ha dato il via a mesi di proteste contro il regime.
Vietato scioperare
Il governo di Algeri ha emanato il 23 ottobre un decreto che regolamenta rigidamente il ricorso allo sciopero in vari settori considerati strategici, scrive il sito Tsa. I presidi delle scuole, gli addetti al controllo aereo e marittimo, le guardie forestali, ma anche gli imam – che in Algeria percepiscono uno stipendio da dipendenti pubblici – sono alcune delle categorie di lavoratori a cui è stato vietato di scioperare per, spiegano le autorità, “mantenere la continuità nei servizi pubblici essenziali”. Secondo il quotidiano Le Monde le restrizioni all’attività sindacale rientrano in una più ampia svolta autoritaria intrapresa dalle autorità algerine dopo la dura repressione del movimento di rivolta popolare hirak (2019-2020).
Rdc Il numero degli sfollati interni ha raggiunto la cifra record di 6,9 milioni di persone, soprattutto a causa dell’aumento delle violenze nell’est del paese ( nella foto, un campo profughi vicino a Goma, 2 ottobre 2023 ).
Camerun Joshua Osih è stato scelto il 29 ottobre come leader del partito di opposizione Fronte socialdemocratico. Prende il posto di John Fru Ndi, il fondatore del partito, morto a giugno.
Nigeria Il 26 ottobre la corte suprema ha respinto i ricorsi degli avversari del presidente Bola Tinubu alle elezioni di febbraio, confermando la sua vittoria.
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