Al congresso degli Stati Uniti i democratici e i repubblicani hanno trovato un accordo per evitare lo shutdown , la chiusura parziale delle attività del governo federale. “Si tratta di una soluzione temporanea”, scrive il Los Angeles Times. “Il piano proroga i finanziamenti al governo fino al 19 gennaio 2024. Entro quella data bisognerà trovare un nuovo accordo”. Nel testo non sono previsti aiuti militari ed economici per sostenere la resistenza dell’Ucraina contro la Russia, come avrebbero voluto i parlamentari democratici e il presidente Joe Biden .
Accordo al congresso
Una morte sospetta
“Il 13 novembre è stata trovata senza vita nella sua casa di Aguascalientes la prima persona dichiaratamente non binaria (che non si definisce né uomo né donna) della magistratura messicana, Jesús Ociel Baena Saucedo”, scrive la Bbc. Secondo la procura, Saucedo è stata uccisa dal compagno. Ma varie organizzazioni lgbt chiedono un’indagine approfondita, visto che Saucedo aveva ricevuto messaggi d’odio.
Buone notizie per l’Amazzonia
“Il 9 novembre l’Istituto brasiliano di ricerche spaziali (Inpe) ha reso noto che la deforestazione in Amazzonia ha raggiunto il livello più basso degli ultimi cinque anni”, scrive Agência Brasil. Il tasso ufficiale di disboscamento è stato di 9.100 chilometri quadrati tra agosto del 2022 e luglio del 2023, una diminuzione del 22,1 per cento rispetto allo stesso periodo nei due anni precedenti. Si stima che il rallentamento abbia ridotto del 7,5 per cento le emissioni di gas serra del Brasile. “Dietro a questo risultato c’è una decisione politica. Cambiando questa realtà cambiamo l’immagine del nostro paese”, ha detto la ministra per l’ambiente Marina Silva. Ma il governo ha ammesso che il fenomeno climatico del Niño, che ha provocato una siccità senza precedenti, mette a rischio i progressi fatti finora.
Il prossimo presidente
Il 12 novembre Sergio Massa, del partito peronista al governo e attuale ministro dell’economia, si è confrontato con il candidato di estrema destra Javier Milei nell’ultimo dibattito prima del secondo turno delle elezioni presidenziali argentine, il 19 novembre. Secondo molti analisti si tratta del voto più importante dalla fine della dittatura nel 1983. Massa ha dominato la discussione, soprattutto nella prima parte, evitando di parlare dell’inflazione e della crisi economica, mettendo Milei alle strette con una serie di domande a cui doveva rispondere sì o no e alludendo alla sua instabilità emotiva, sottolinea elDiarioAr. Da parte sua Milei, scrive El País, “è stato sulla difensiva ma non ha perso le staffe. E ha definito Massa un bugiardo che fa parte della casta responsabile di aver impoverito l’Argentina”. Secondo il giornalista Martín Caparrós, se Milei sarà eletto presidente, per il paese il disastro sarà completo e terribile. ◆
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