Nel mese di gennaio le borse della Cina continentale e di Hong Kong hanno perso 1.500 miliardi di dollari. I piccoli risparmiatori hanno sfogato tutta la loro frustrazione sui social network. Il 6 febbraio il presidente Xi Jinping ha chiamato a rapporto i responsabili delle piazze finanziarie e il giorno dopo ha licenziato Yi Huiman, il capo dell’autorità di vigilanza della borsa. Nell’immediato, tuttavia, Pechino potrà fare poco per fermare il crollo, perché la crisi della borsa è la conseguenza dei problemi strutturali dell’economia cinese, scrive l’Economist: “Fino a poco tempo fa gli investitori, sia quelli stranieri sia quelli cinesi, vedevano nel governo di Pechino un baluardo sicuro dell’economia. Oggi la fiducia è svanita, con gravi conseguenze per la crescita del paese”. Cos’è andato storto? Molte cose. Per esempio, l’ondata repressiva contro il settore dell’alta tecnologia, la gestione fallimentare della pandemia di covid-19, lo scoppio della bolla immobiliare e ora la deflazione, che danneggia anche i settori più avanzati. ◆
Borsa fuori controllo
Nascita di un colosso
Il 12 febbraio 2024 la Diamondback Energy e la Endeavor Energy Resources, due aziende statunitensi che estraggono petrolio e gas naturale dai giacimenti del bacino permiano, un territorio tra il Texas e il New Mexico, hanno annunciato la loro fusione. L’accordo, spiega il Wall Street Journal, darà vita a un colosso che vale più di cinquanta miliardi di dollari e conferma la tendenza al consolidamento nel settore energetico. Nel 2023 un’altra importante azienda del bacino permiano, la Pioneer Natural Resources, è stata comprata dalla Exxon Mobil per 60 miliardi di dollari.
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1550 - 16 febbraio 2024
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