Vladimir Putin andrà in Cina a maggio per incontrare il presidente cinese Xi Jinping, in quello che probabilmente sarà il primo viaggio all’estero del leader russo appena rieletto, scrive la Reuters. La Cina è stata l’unico paese insieme all’India e alla Corea del Nord a congratularsi con Putin dopo la riconferma al Cremlino per un nuovo mandato di sei anni. Mosca e Pechino non hanno confermato la notizia del viaggio, ma parlando alla stampa il giorno della rielezione Putin ha detto che Cina e Russia hanno una visione comune. Quest’anno i due paesi festeggiano il 75° anniversario delle loro relazioni diplomatiche, scrive il Global Times, che sottolinea come l’amicizia tra Xi e Putin sia una garanzia di stabilità nei rapporti tra Mosca e Pechino.
Putin andrà a Pechino
Un altro colpo alle libertà
A Hong Kong il consiglio legislativo ha approvato la legge sulla sicurezza nazionale, che prevede anche l’ergastolo per i reati di tradimento, insurrezione e sabotaggio, scrive Channel News Asia.
Una marea di rifiuti
Il villaggio di Teluk, nell’estremità occidentale dell’isola di Giava, ha le spiagge più sporche dell’Indonesia, ma le tonnellate di rifiuti portate dalla marea dopo le forti piogge cadute negli ultimi giorni hanno sconvolto gli abitanti. L’Indonesia è uno dei paesi con più responsabilità nello spargimento dei rifiuti di plastica in mare. La maggior parte delle discariche di rifiuti organici e di plastica è stracolma, scrive il Guardian. In 280 città e distretti presi a campione nell’arcipelago indonesiano, nel 2022 sono stati prodotti in tutto 33 milioni di tonnellate di rifiuti, di cui il 36 per cento non è finito nelle discariche.
Leva obbligatoria
Dalla fine di aprile scatterà la leva obbligatoria per tutti i birmani tra i 18 e i 35 anni. La misura riguarderà sei milioni di uomini, e si calcola che ogni anno in 50-60mila dovranno prestare servizio nell’esercito, impegnato nella guerra civile contro le forze di resistenza armata nate dopo il colpo di stato del 2021. Così l’esercito costringerà i birmani a combattere l’uno contro l’altro, scrive il Nikkei Asia in un editoriale. Dietro questa decisione c’è la crisi in cui si trova la giunta militare dall’ottobre 2023: molti soldati sono stati feriti o uccisi e il morale delle truppe è così basso che in tanti si arrendono o disertano. Normalmente l’esercito birmano conta 350mila soldati, ma pare che in realtà oggi siano la metà o un terzo di quel numero. “Temendo di finire al fronte a fare da ‘scudi umani’”, scrive Nikkei Asia, “molti giovani stanno lasciando il paese”. ◆
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