Per quasi un miliardo di persone nei paesi poveri gli occhiali da lettura sono un lusso. Non poterli comprare influisce sulla qualità della vita e sulla possibilità di lavorare. “La presbiopia rende più difficile mantenere una famiglia”, sottolineano su Plos One gli autori di una ricerca che ha coinvolto circa 800 adulti tra raccoglitori di tè, artigiani e sarti delle zone rurali del Bangladesh. Metà dei partecipanti aveva ricevuto un paio di occhiali da lettura. A distanza di otto mesi queste persone avevano un reddito mensile medio di 47,10 dollari, il 33 per cento in più rispetto all’altro gruppo, grazie a un oggetto che può essere fabbricato con meno di due dollari al paio. Ma nei paesi poveri la cura della presbiopia non è tra le priorità della sanità pubblica. A questo si aggiunge lo stigma sociale: in molte comunità portare gli occhiali è un segno di inferiorità, soprattutto per le donne. Secondo l’Oms i problemi di vista provocano una perdita di produttività di oltre 400 miliardi di dollari all’anno.
Vedere bene conviene
I cinquant’anni di Lucy
Nel 1974 a Hadar, in Etiopia, furono ritrovati i resti fossili di Lucy, una femmina di Australopithecus afarensis vissuta 3,2 milioni di anni fa che è stata a lungo considerata la più antica antenata degli esseri umani. Alta circa un metro, Lucy camminava eretta, ma poteva arrampicarsi sugli alberi, e si nutriva di bacche e frutta. Per circa vent’anni l’A. afarensis è rimasto la specie di ominide più antica nota ai ricercatori, ma le scoperte degli ultimi anni hanno rimesso tutto in discussione. Sono state identificate infatti specie più antiche, come l’Ardipithecus ramidus, vissuto 4,4 milioni di anni fa, e l’Ardipithecus kadabba, risalente a 5,8 milioni di anni fa. È stato anche individuato quello che potrebbe essere l’antenato diretto di Lucy, l’Australopithecus anamensis. Il quadro dell’evoluzione umana è diventato più complesso, e più che di un albero genealogico si potrebbe parlare di un cespuglio con molti rami. Qualcuno vorrebbe considerare Lucy una prozia invece che un’antenata diretta. La ricostruzione dei rapporti evolutivi tra le diverse specie è complicata dalla mancanza di fossili, soprattutto dei primati del genere Homo. ◆
Monitoraggio satellitare
I segnali radio dei satelliti per la geolocalizzazione possono servire a misurare la quantità di acqua presente nella vegetazione di una foresta. Lo hanno dimostrato dei geologi statunitensi che hanno calcolato la differenza di segnale di due ricevitori gps posizionati sopra e sotto la chioma degli alberi. Sebbene imprecisa, scrive Science, questa tecnica potrebbe essere un modo semplice ed economico per monitorare lo stress idrico delle foreste, che hanno un ruolo significativo nella mitigazione del cambiamento climatico.
Plastica in fondo al mare
Sul fondo degli oceani potrebbe trovarsi una quantità di rifiuti di plastica compresa fra tre e undici milioni di tonnellate, molta più di quanta ne galleggia in superficie. La stima si basa su dati raccolti con robot sottomarini e attraverso l’attività dei pescherecci. Secondo la rivista Deep Sea Research Part I: Oceanographic Research Papers, nello studio sono stati considerati i frammenti di dimensioni superiori ai cinque millimetri. La concentrazione è maggiore in corrispondenza delle aree con un’alta densità di popolazione.
L’importanza dei denti
Le cure odontoiatriche dovrebbero essere incluse nell’assistenza sanitaria di base. La rivista Smithsonian Magazine si chiede perché negli Stati Uniti e in molti altri paesi non sia così. Il rapporto tra la salute dei denti e quella del resto del corpo non è del tutto chiaro, ma esistono legami che “non dovrebbero più essere trascurati”. Bisognerebbe quindi superare l’idea che odontoiatria e medicina siano due campi separati.
Archeologia A Schöningen, in Germania, sono stati trovati 187 frammenti di utensili preistorici in legno (nella foto). L’analisi dei reperti è stata pubblicata su Pnas. I frammenti risalgono a circa trecentomila anni fa e sono stati trovati in un sito che in origine era sulla riva di un lago. Comprendono strumenti per la caccia e per l’uso domestico. È stato possibile risalire ad alcune tecniche di lavorazione del legno, per esempio quelle per la riparazione degli utensili.
Salute Negli Stati Uniti sono stati segnalati diversi casi di influenza aviaria H5n1 tra i bovini d’allevamento. In Texas è stata contagiata anche una persona entrata a contatto con gli animali, che presenta sintomi lievi. Secondo le autorità sanitarie statunitensi il rischio di contagio per la popolazione è basso.
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