Un gruppo di ricercatori britannici ha individuato nel gene Ets2 un potenziale bersaglio per lo sviluppo di farmaci contro le infiammazioni croniche dell’intestino. Su Nature spiegano di aver esplorato una regione del cromosoma 21 priva di geni che si sapeva essere collegata indirettamente a diverse malattie autoimmuni e infiammatorie. In questo “deserto genetico” hanno individuato un pezzo di dna che regola il livello di attivazione del gene Ets2 nei macrofagi, le cellule immunitarie coinvolte nell’infiammazione. Se l’attivazione aumenta s’innesca un processo molecolare a cascata che causa l’infiammazione. Il gene Ets2 era già presente nel genoma dei nostri antenati e nei Neandertal e potrebbe quindi avere una funzione importante nelle risposte immunitarie. Trovare dei farmaci in grado di modularne l’attività nei macrofagi potrebbe servire a curare il morbo di Crohn, la colite e altre malattie autoimmuni.
Come calmare l’intestino
I veri rischi delle notizie false
La disinformazione su internet, intesa come diffusione intenzionale di notizie false o fuorvianti, è considerata un pericolo per la società ed è stata usata per spiegare la polarizzazione dell’opinione pubblica e la destabilizzazione dei sistemi politici. Nature cerca di valutare i suoi rischi effettivi prendendo in esame diversi aspetti del fenomeno. La rivista pubblica uno studio sulla chiusura di circa 70mila account di Twitter (che oggi si chiama X) dopo l’assalto alla sede del Congresso degli Stati Uniti a Washington il 6 gennaio 2021. Secondo gli autori questa misura ha effettivamente ridotto la disinformazione sul social media. Un altro articolo sfata alcune convinzioni sulla diffusione di notizie false su internet. Di solito si pensa che l’esposizione a contenuti discutibili sia alta, mentre è vero solo per gruppi ristretti di persone. Inoltre non dipende tanto dagli algoritmi, quanto dal comportamento degli utenti. Viene infine ridimensionata l’idea che i social media siano “la causa primaria di problemi sociali più ampi, come la polarizzazione”. I ricercatori però avvertono che al di fuori di Stati Uniti ed Europa occidentale i dati scarseggiano. ◆
Un’alternativa al sale
Consumare troppo sale (cloruro di sodio) fa male alla salute. Un uso eccessivo è legato, per esempio, al rischio di pressione alta, che a sua volta può danneggiare alcuni organi e vasi sanguigni. Dato che finora gli appelli a ridurre il consumo si sono rivelati inefficaci, secondo New Scientist una soluzione potrebbe essere sostituire parzialmente il cloruro di sodio con il cloruro di potassio.
Carbonio primordiale
Astronomy & Astrophysics sta per pubblicare uno studio sulla presenza di carbonio in una galassia (nell’immagine) 350 milioni di anni dopo il big bang. Si pensava che questo elemento fosse emerso più tardi. Ma il telescopio spaziale James Webb ha rivelato la presenza di grandi quantità di carbonio rilasciate nell’esplosione della prima generazione di stelle in supernove. Questo non cambia le stime sulla comparsa della vita sulla Terra, circa 3,7 miliardi di anni fa, ma suggerisce che gli elementi necessari erano già presenti nell’universo.
Indicizzare il dna
Uno studio preliminare pubblicato su bioRxiv ha proposto un metodo per indicizzare le sequenze di dna. Lo strumento dovrebbe consentire di cercare le sequenze in modo facile ed economico, scrive Science. Il metodo organizza i dati delle sequenze e li comprime, facilitando le ricerche, in modo simile all’indicizzazione delle pagine web sui motori di ricerca. Al momento è stato indicizzato il 10 per cento delle sequenze note di dna, rna e proteine.
Biologia La Lacrymaria olor (nella foto) è un organismo unicellulare dotato di un’estremità allungabile che usa per cacciare le sue prede. Secondo uno studio pubblicato su Science, quest’appendice ha una struttura simile a quella di un origami. Il rapido cambiamento della morfologia della cellula è possibile grazie ad alcune componenti capaci di piegarsi ed estendersi. Questa caratteristica potrebbe essere usata nella progettazione dei robot.
Astronomia Il telescopio spaziale Hubble, lanciato nel 1990 sta invecchiando. Dei suoi tre giroscopi, strumenti essenziali per orientare il telescopio nello spazio, solo due restano operativi. La Nasa ha annunciato che d’ora in poi Hubble ne userà solo uno, lasciando l’altro di riserva. Questo dovrebbe consentirgli di funzionare per almeno altri dieci anni, anche se in modo più limitato rispetto al passato.
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