Uno dei fossili trovati nel 1989 nella caverna di Cova Negra a Valencia, in Spagna, abitata tra 273mila e 146mila anni fa, suggerisce che i neandertal erano cooperativi e altruisti. Il fossile apparteneva a un bambino di sei anni e include un frammento dell’osso temporale destro. La ricostruzione tridimensionale del cranio mostra segni di una patologia congenita all’orecchio interno tipica della sindrome di Down, che causa sordità completa, gravi attacchi di vertigini e incapacità di mantenere l’equilibrio. Sono sintomi molto invalidanti, e il fatto che il bambino sia vissuto fino a sei anni suggerisce che la madre sia stata aiutata nell’accudimento. Questa scoperta, spiegano gli autori dello studio su Science Advances, aggiunge altre prove a favore dell’esistenza di un altruismo disinteressato tra i neandertal, che andava al di là dei legami familiari stretti e delle cure parentali.
L’altruismo dei neandertal
Pesticidi su misura
Presto sarà disponibile un nuovo tipo di pesticida “che funziona in modo completamente diverso da quelli tradizionali, e che dovrebbe essere più sicuro per le persone e l’ambiente”, scrive Science. I nuovi prodotti sono basati sull’rna, una molecola che veicola l’informazione genetica. A gennaio l’agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente (Epa) ha autorizzato l’uso di un insetticida a rna contro la dorifora della patata, un coleottero che causa molti danni, e sono allo studio sostanze simili contro altri insetti. A differenza dei pesticidi tradizionali, quelli a interferenza di rna agiscono in modo selettivo contro la specie presa di mira, senza danneggiare gli insetti utili. Inoltre non dovrebbero favorire la resistenza alla sostanza, rimanendo efficaci nel tempo. Gli insetticidi a rna vengono applicati sulle foglie delle colture. Dopo essere stati ingeriti dalle larve, attraverso una serie di processi molecolari all’interno delle cellule bloccano l’azione di alcuni geni, specifici per ogni insetto. I gruppi ambientalisti hanno però chiesto una verifica più accurata sulla sicurezza di questi prodotti. ◆
Monitoraggio a ultrasuoni
Sono allo studio piccoli dispositivi a ultrasuoni indossabili, capaci di registrare in tempo reale molti dati corporei. Avrebbero una portata maggiore rispetto agli attuali sensori, che possono raccogliere informazioni fino a pochi millimetri sotto la pelle, e potrebbero monitorare costantemente il funzionamento degli organi in modo non invasivo. Secondo Nature però bisogna ancora ridurre le dimensioni di questi dispositivi.
Una galassia normale
Gli astronomi dell’università dello Utah, negli Stati Uniti, hanno realizzato un’analisi più precisa della struttura della Via Lattea (nella foto). Lo studio ha misurato la distanza e la posizione di quasi 250mila giganti rosse, stelle molto grandi e antiche, usando i dati dell’osservatorio Apache, in New Mexico, che può rilevare le frequenze del vicino infrarosso normalmente oscurate dalla polvere interstellare. Secondo i risultati, la nostra galassia ha un nucleo meno denso di quanto si pensasse, ed è quindi più simile alle altre osservate finora.
I neuroni della sazietà
Le persone che assumono il semaglutide, un farmaco usato per abbassare la glicemia, si sentono sazie anche prima di cominciare a mangiare. Il perché lo spiega una ricerca, pubblicata su Science, che ha individuato in una regione dell’ipotalamo due gruppi di neuroni che controllano la sensazione di sazietà rispettivamente prima e dopo un pasto. Il semaglutide agisce su un recettore dei neuroni del primo tipo, ma servono ulteriori studi per comprendere i meccanismi coinvolti, e identificare nuovi bersagli per il trattamento dell’obesità e delle malattie metaboliche.
Geologia I corsi d’acqua più piccoli hanno molta importanza per quelli più grandi. Secondo uno studio condotto negli Stati Uniti e pubblicato su Science, i torrenti contribuiscono in modo determinante al flusso dei fiumi, contribuendo per più di metà della loro portata. Questo dato è rilevante per la gestione delle risorse idriche e della qualità dell’acqua.
Paleontologia Circa cinquecento milioni di anni fa, nell’attuale Marocco, una colata sottomarina di cenere vulcanica ha ricoperto alcune trilobiti. I fossili derivati da quell’evento hanno reso possibile studiare in tre dimensioni la struttura di questi animali, inclusi i tessuti molli, che di solito non si conservano, scrive Science.
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