Scienza

Prelibatezze insostenibili

Monitorando la salute di un migliaio di topi, uno studio pubblicato su Nature ha cercato di capire perché mangiare meno allunga la vita. Alcuni roditori seguivano diete ipocaloriche, altri regimi di digiuno intermittente, mentre altri mangiavano liberamente. La riduzione delle calorie ha migliorato la durata media della vita, ma i topi che avevano perso più peso morivano prima degli altri. La longevità sembra quindi legata alla resilienza allo stress alimentare, presumibilmente dovuta a fattori genetici.

La domanda di vesciche natatorie di pesce sta provocando una crisi ambientale. Le vesciche sono considerate un alimento di lusso, soprattutto nel sud della Cina, dove sono usate anche nella medicina tradizionale, scrive Nature. Il mercato è cresciuto rapidamente negli ultimi venticinque anni, e i prezzi hanno superato quelli di altri cibi pregiati, come le pinne di squalo. Questo ha provocato una sorta di corsa all’oro, soprattutto in Papua Nuova Guinea. Sembra che nel paese si stia ripetendo quanto già accaduto in Messico, in Cina e in alcune parti dell’Africa, dove la pesca eccessiva ha portato alcune specie di pesci sull’orlo dell’estinzione. I pescatori locali sono spesso consapevoli dei problemi di sostenibilità, ma i guadagni di questa attività sono un’occasione per sfuggire alla povertà estrema, aggravata dagli effetti del cambiamento climatico. Secondo Nature senza un’azione a livello internazionale i rischi per le specie più vulnerabili e per le persone che dipendono da esse sono molto gravi. ◆

I microrganismi più antichi

Y. Suzuki, et al. 2024/Microbial Ecology, CC BY-NC-ND

In una miniera sudafricana sono stati scoperti dei microrganismi vivi in una roccia risalente a due miliardi di anni fa ( nella foto ). Finora colonie simili erano state rinvenute solo in depositi di 100 milioni di anni fa sotto il fondo dell’oceano. Secondo Microbial Ecology questi microbi sono molto resilienti grazie alla loro lentissima divisione cellulare: possono impiegare migliaia di anni per completarne una. La scoperta potrebbe offrire nuove prospettive sulle origini della vita e la ricerca extraterrestre.

Courtesy of Sebastian Kennerknecht

Genetica L’analisi del dna di peli e capelli trovati tra i denti dei “mangiatori di uomini dello Tsavo”, due leoni celebri per aver ucciso almeno 31 persone in Kenya nel 1898, ha confermato che gli animali si sono effettivamente nutriti di carne umana, oltre che di giraffe, antilopi, zebre e gnu. Lo studio è uscito su Current Biology.

Paleontologia L’analisi di due fossili di Arthropleura, pubblicata su Science Advances, ha permesso di classificare questo animale come un millepiedi primitivo e stabilire che si nutriva di resti vegetali. L’Arthropleura, l’artropode più grande mai esistito, poteva superare i tre metri di lunghezza ed è vissuto intorno a trecento milioni di anni fa.

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1585 - 18 ottobre 2024
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