L’omicidio del procuratore paraguaiano Marcelo Pecci, che era in luna di miele in Colombia, dimostra fino a che punto i gruppi criminali paraguaiani siano diventati organizzati e aggressivi. Secondo le autorità colombiane la sua uccisione, avvenuta il 10 maggio nell’isola di Barú, nel nord del paese, è il risultato di un’operazione molto complessa pianificata in Paraguay.
Indagini delicate
“L’omicidio è legato a una rete criminale internazionale con grandi risorse e notevoli capacità di pianificazione”, ha scritto su Twitter l’11 maggio il capo della polizia colombiana Jorge Luis Vargas. Pecci era uno dei procuratori più importanti del paese sudamericano. Negli ultimi dieci anni aveva lavorato a una serie di casi molto importanti e di recente si era occupato dell’operazione A ultranza Py contro il traffico internazionale di droga e il riciclaggio di denaro. L’inchiesta ha coinvolto politici, militari e imprenditori. Pecci aveva indagato anche sul Primeiro comando da capital (Pcc), un’organizzazione criminale brasiliana a lungo presente in Paraguay. Inoltre, aveva contribuito a sgominare un’importante banda di trafficanti brasiliani.
La moglie del procuratore, la giornalista Claudia Aguilera, ha dichiarato che il marito non aveva mai ricevuto minacce di morte.
La complessità delle operazioni criminali in Paraguay è aumentata a mano a mano che il paese è diventato uno snodo sempre più importante del traffico di cocaina e marijuana. Da tempo il Paraguay è un centro del contrabbando internazionale (soprattutto di sigarette) ed è considerato uno dei paesi più corrotti dell’America Latina.
L’omicidio di uno dei principali procuratori contro il narcotraffico in Colombia segna un allargamento del raggio d’azione della criminalità organizzata paraguaiana.
La morte di Pecci si aggiunge ad altri fatti preoccupanti. Il numero di omicidi su commissione sta aumentando in modo esponenziale. A gennaio ne sono stati registrati 25, uno ogni 28 ore. Il record precedente (23) risaliva al mese di ottobre. Ad aprile il capo della polizia paraguaiana, Gilberto Freitas, ha dichiarato che la causa è il conflitto tra le bande presenti in Paraguay: dopo aver estromesso alcune organizzazioni criminali brasiliane questi gruppi hanno cominciato a scontrarsi tra loro.
Inoltre la corruzione politica ha raggiunto livelli altissimi, come dimostra l’inchiesta A ultranza Py, di cui Pecci era responsabile. Secondo il quotidiano La Nación, Pecci aveva guidato personalmente diverse operazioni nelle proprietà di alcuni sospetti. Dopo la sua morte, gli agenti della divisione antidroga del Paraguay hanno spiegato a Insight Crime che il caso preoccupa molto tutte le persone sotto indagine o quelle che potrebbero esserlo presto.
Senza futuro
“Sono tutte appese a un filo e hanno paura di finire in galera. Quando succederà, insieme a loro precipiteranno anche personaggi importanti e strutture molto complesse”, ha detto un agente che ha chiesto di restare anonimo.
Infine, il Paraguay è al centro del traffico di droga in America Latina. Anche se non è un produttore di cocaina, è diventato un anello fondamentale nel trasporto delle sostanze stupefacenti tra la Bolivia e il Brasile. È questa la causa di conflitti tra le bande criminali paraguaiane e brasiliane, a cominciare da una serie di brutali omicidi tra gli affiliati del Pcc e dell’organizzazione paraguaiana Rotela clan.
La presenza di narcotrafficanti e criminali fa sì che molti politici siano accusati di coinvolgimento in attività illecite. Parlando in senato il giorno dell’omicidio di Pecci, la parlamentare d’opposizione Esperanza Martínez (del Frente Guasú, sinistra) ha detto che “il narcotraffico ha mostrato la sua forza con impunità. Non possono esserci né futuro né sviluppo in un paese controllato dalla criminalità organizzata”. ◆ as
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Questo articolo è uscito sul numero 1461 di Internazionale, a pagina 30. Compra questo numero | Abbonati