1. Elezione del presidente della repubblica. Il presidente della repubblica ha il diritto di decidere di lasciare, ma fino a quel momento tutte le discussioni sono vane, ha detto Renzi. Aggiungendo: “Non sono preoccupato per il futuro dell’Italia”. Ci sono i numeri per l’elezione del presidente della repubblica nel 2015, ha detto il presidente del consiglio. Ma sui candidati al Quirinale “non gioco a Indovina chi?”.
  2. Europa. “Le riforme sono importanti, ma serve un cambiamento di paradigma a livello europeo. Il piano Juncker è un primo passo, ma non è sufficiente”.
  3. Pubblica amministrazione. Per quanto riguarda la riforma del pubblico impiego, Renzi ha spiegato di aver proposto nel consiglio dei ministri del 24 dicembre di togliere la norma sul pubblico impiego dal Jobs act. Le regole del pubblico impiego le vedremo nella riforma della ministra Marianna Madia, non sono nel Jobs act. “Io sul pubblico impiego sono molto radicale: chi lavora bene deve essere premiato di più e chi non lavora deve essere punito”. La riforma della pubblica amministrazione sarà al vaglio del parlamento a febbraio o a marzo.
  4. Riforma elettorale. Non abbiamo timori sulla costituzionalità dell’Italicum. “Si tratta di capire se entra in vigore prima la riforma costituzionale o la legge elettorale” per valutare un eventuale giudizio preventivo della consulta, ha detto Renzi. Ma in ogni caso “le forme di ricorso” alla Corte costituzionale “sono plurime”, sottolinea il premier. Nella scheda elettorale ci sarà “riconoscibilità chiara” dei candidati: “il candidato in un collegio potrà essere nominato, eletto con le primarie, ma alla fine” con l’Italicum “chi vince governa e ha responsabilità delle cose che non fa”. Entro gennaio la legge elettorale sarà approvata, ha detto il premier.
  5. Fucilieri di marina. Sulla vicenda dei fucilieri di marina, accusati in India di aver ucciso dei pescatori indiani, Renzi ha detto: “L’India ha aperto un canale di confronto diplomatico con l’Italia che apprezziamo”. È una vicenda molto seria e molto difficile per ciò che è accaduto in passato, ha aggiunto, la questione è aperta.
  6. Spending review. Renzi ha confermato gli obiettivi di taglio alla spesa pubblica già annunciati: “nell’arco di tre anni arriveremo al taglio di due punti percentuali del pil”.

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