È cominciato a Kabul in Afghanistan il processo contro i 49 imputati dell’assassinio di una donna di 28 anni, identificata con il nome di Farkhunda, linciata dalla folla perché sospettata di avere dato fuoco a una copia del Corano. Il governo ha deciso di dare il massimo risalto al processo, che viene trasmesso in diretta televisiva. Gli imputati, 19 agenti di polizia e 30 altre persone, sono stati fatti entrare nell’aula del tribunale in presenza della stampa. Il giudice ha ordinato loro di ripresentarsi domani mattina in aula per un’udienza preliminare e ha poi sospeso i lavori.
Farkhunda fu aggredita il mese scorso da una folla, bastonata a morte e finita da un’auto che passò ripetutamente sul suo corpo dopo che qualcuno l’aveva accusata di blasfemia per avere dato alle fiamme un libro sacro all’Islam. In realtà la donna si era scagliata contro un gruppo di persone, fra cui un mullah, che facevano affari in una moschea vendendo amuleti.
Farkhunda Case Postponed To Sunday, Officials To Appear http://t.co/YQXgZMQAbr pic.twitter.com/XUeDVNbdyX
— TOLOnews (@TOLOnews) 2 Maggio 2015
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it