Il 19 maggio l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha aperto un’inchiesta nei confronti di Sky Italia, Mediaset, Infront e della Lega di Serie A per presunte irregolarità nell’assegnazione dei diritti tv del campionato di calcio italiano per il triennio 2015/2018. Ecco cosa sappiamo finora della vicenda:
- A giugno 2014 si è svolta l’asta per i diritti tv del campionato di calcio di Serie A. Sky, per rispondere alla mossa con cui Mediaset si era assicurata le partite della Champions League in esclusiva per tre anni, ha presentato un’offerta più alta dell’azienda della famiglia Berlusconi per aggiudicarsi in esclusiva tutto il campionato di serie A, sia sul satellite sia sul digitale terrestre. Questo ha provocato un contrasto tra Sky e Mediaset.
- Per evitare un lungo contenzioso legale o l’annullamento dell’asta, la questione è stata risolta con un accordo, approvato dai 22 club di serie A (tutti tranne la Fiorentina, che si è astenuta). Il patto ha assicurato alle squadre profitti più alti del 20 per cento rispetto al precedente accordo, come ha ricordato Marco Bellinazzo sul Sole 24 Ore.
- L’accordo finale prevede che Sky trasmetta sul satellite tutte le partite di serie A, mentre a Mediaset spettano le gare delle otto squadre principali sul digitale terrestre. Il cosiddetto “Pacchetto D”, quello con le squadre minori, è stato acquistato da Mediaset, che però l’ha concesso in licenza a Sky. La legge Melandri, oltre a vietare l’acquisto di tutti i pacchetti da parte di una singola azienda, vieta l’uso della sublicenza sui diritti tv, ma l’Agcom e l’Antitrust in questo caso hanno ammesso una deroga.
- Ora però la stessa Autorità garante della concorrenza e del mercato ha deciso di aprire un’indagine su Sky, Mediaset, Infront e la Lega di Serie A. L’Antitrust cercherà di fare luce su un presunto cartello creato da Sky e Mediaset, che avrebbe di fatto annullato ogni forma di concorrenza sui diritti tv. Questo accordo sarebbe stato favorito dalla Lega di Serie A e da Infront, l’azienda di marketing incaricata nel 2009 dalla stessa lega di gestire i diritti televisivi del campionato, e avrebbe violato l’articolo 101 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea.
- Il lavoro degli inquirenti si è basato anche su alcune intercettazioni. Nel provvedimento in cui ha deliberato l’avvio dell’istruttoria, l’Antitrust fa riferimento anche ad “alcune notizie di stampa apparse nel mese di febbraio 2015”. In particolare, scrive La Repubblica, si tratterebbe di alcune dichiarazioni del presidente della Lazio Claudio Lotito, intercettato durante una conversazione con il direttore generale dell’Ischia Pino Iodice. Lotito avrebbe detto: “Io, di bilanci, me ne intendo, sono quello che ha fatto prendere 1,2 miliardi alla Lega di A, ho fatto parlare Murdoch e Berlusconi”.
- Sky Italia, Mediaset e Infront hanno dichiarato che sono pronte a collaborare con le autorità e che sono convinte della correttezza del loro operato.
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