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Il primo ministro australiano Tony Abbott ha aperto a Sydney una conferenza regionale sulla minaccia rappresentata dal gruppo Stato islamico, anche dal punto di vista della comunicazione. All’evento sono stati invitati ministri e delegati di 30 paesi oltre a multinazionali come Facebook, Google e Twitter nella convinzione, come ha sottolineato Abbott, che “questo terrorismo non ha una rilevanza semplicemente locale, ma è un terrorismo con ambizioni globali”.

Il premier australiano ha sottolineato la necessità di combattere l’ideologia dei gruppi jihadisti insieme ai loro metodi di reclutamento. Tra i temi discussi alla conferenza, il coinvolgimento dei social media e della società civile oltre alla lotta alla propaganda terroristica. Gli Stati Uniti hanno annunciato di recente che invieranno in Iraq 450 addestratori aggiuntivi per aiutare l’esercito iracheno a combattere contro i jihadisti. Secondo le ultime cifre fornite dal governo di Sydney, oltre cento australiani sono andati a combattere tra le fila dei combattenti dello Stato islamico in Medio Oriente, e almeno trenta di questi sono stati uccisi. L’Australia sta lavorando all’introduzione di una legislazione per togliere la nazionalità ai cittadini con doppio passaporto sospettati di terrorismo.

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