Oggi in Burundi 3,8 milioni di cittadini sono chiamati a votare per le elezioni legislative e amministrative. Il governo si è rifiutato di posticipare il voto, nonostante le richieste della comunità internazionale.

Dopo due mesi di proteste contro la decisione del presidente Pierre Nkurunziza di candidarsi a un terzo mandato, il clima in cui si svolge il voto è molto teso: l’opposizione ha chiesto agli elettori di boicottare le urne e nella notte diversi seggi elettorali sono stati attaccati. A causa delle tensioni e degli episodi di violenza, in diversi seggi sono stati registrati dei ritardi. L’Unione africana (Ua) ha deciso di non mandare i suoi osservatori e in un comunicato ha riaffermato “l’impellente necessità di dialogo e consenso per una soluzione duratura alla crisi in Burundi”. Le elezioni presidenziali dovrebbero svolgersi il 15 luglio.

Elettori in fila in un seggio a Bujumbura. (Marco Longari, Afp)
Una donna vota a Bujumbura. (Marco Longari, Afp)
La polizia burundese sorveglia un seggio a Bujumbura. (Marco Longari, Afp)

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