Una manifestazione ad Atene a favore dell’euro e del sì al referendum che si terrà domenica 5 luglio. (Yannis Behrakis, Reuters/Contrasto)
  • La Grecia non ha restituito in tempo parte del prestito avuto dal Fondo monetario internazionale, che scadeva ieri sera a mezzanotte.
  • Atene non ha soldi. Per pagare i suoi debiti ed evitare l’insolvenza, ha chiesto di attivare un nuovo piano di salvataggio, il terzo dal 2010, con cui riceverebbe 29 miliardi di aiuti in due anni (da sommare ai 24 avuti negli ultimi cinque).
  • In cambio, il premier greco Alexis Tsipras ha accettato il piano di riforme che i creditori hanno presentato domenica (messo online dalla Commissione europea) ma che serviva a garanzia del vecchio piano di aiuti, quello del 2012 che scadeva ieri, da cui Atene non ha ricevuto gli ultimi 7 miliardi.
  • Per altro Tsipras presenta delle limature all’ultima offerta dei suoi creditori: l’aumento dell’età pensionabile a 67 anni a partire da ottobre (e non da luglio) e poi fino al 2022; il mantenimento dello sconto del 30 per cento sull’iva nelle isole, importante meta turistica; una maggiore gradualità nell’eliminazione progressiva del sussidio per le pensioni più povere.
  • La Germani frena sulla possibilità di accordare alla Grecia nuovi fondi. La cancelliera Angela Merkel ha detto al parlamento di Berlino che bisogna aspettare il referendum prima di riaprire il negoziato.
  • Tsipras parla in televisione. Alcune fonti dicono che, per propiziare l’accordo, potrebbe sospendere il referendum (sempre che sia possibile visto che la convocazione ha richiesto una seduta fiume del parlamento).
  • L’eurogruppo si riunisce in teleconferenza alle 17.30.

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