Il 9 settembre il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker presenterà davanti al parlamento il nuovo piano di redistribuzione dei richiedenti asilo, arrivati in Italia, Grecia e Ungheria dal Medio Oriente e dal Nordafrica negli ultimi mesi. Bruxelles proverà a imporre quote obbligatorie di redistribuzione, nonostante l’opposizione di alcuni stati dell’Europa orientale.
A luglio del 2015 il tentativo di rendere obbligatorie le quote era fallito, a causa dell’opposizione dei paesi dell’est come la Repubblica Ceca e la Polonia. Il presidente Juncker chiederà ai paesi europei di prendere in carico 160mila richiedenti asilo, 120mila in più rispetto ai 40mila proposti a maggio del 2015.
Secondo il nuovo piano, dall’Italia dovrebbero partire 39.600 richiedenti asilo che verranno portati in altri paesi europei.
Secondo El País, la quota più importante dei 120mila richiedenti asilo arrivati in Italia, Grecia e Ungheria sarà accolta dalla Germania (31.443) e Francia (24.031). Uno sforzo importante verrà chiesto anche a Spagna (14.931), Polonia (9.287), Paesi Bassi (7.214) e Romania (4.646). Anche i piccoli stati come Malta, Cipro e Lussemburgo dovranno fare la loro parte.
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