La Shell rinuncia alle trivellazioni in Alaska. Dopo meno di due mesi di perforazioni e sette miliardi di dollari di investimenti, il gruppo anglolandese ha spiegato che la quantità di petrolio trovata non è tale da giustificare le spese. La decisione del presidente statunitense Barack Obama di consentire le perforazioni nell’Artico aveva scatenato dure critiche degli ambientalisti.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it