I paesi dell’Unione europea sono pronti a maggiori controlli su chi viaggia all’interno dei confini europei e a regole più severe per il controllo delle armi, inoltre la Commissione pensa di rivedere le regole di Schengen. Lo hanno deciso i 28 ministri dell’interno dell’Unione europea riuniti a Bruxelles per discutere nuove misure di contrasto al terrorismo. La riunione era stata chiesta dalla Francia dopo gli attentati del 13 novembre. Ecco cosa è stato deciso:
- I cittadini europei che viaggiano all’interno dei confini dell’Unione saranno sottoposti a controlli più approfonditi che saranno condivisi dalle polizie europee grazie a un archivio comune dei dati di chi viaggia.
- Per il momento ogni singolo stato attuerà queste misure straordinarie, ma entro la fine dell’anno la Commissione europea cambierà le regole di Schengen che ora permettono la libera circolazione delle persone nei 26 paesi che aderiscono agli accordi. Tuttavia potrebbero volerci mesi per riformare le regole sulla libera circolazione delle persone. La Francia, il Belgio e il Regno Unito hanno dichiarato che con la loro legislazione nazionale proveranno a superare i limiti imposti da Schengen.
- Il commissario agli affari interni Dimitris Avramopoulos ha proposto la creazione di un’agenzia europea dell’intelligence che permetta un coordinamento più efficace del lavoro dei servizi segreti. Ma alcuni paesi, i più grandi e la stessa Francia, non sono d’accordo con il commissario e sono riluttanti a condividere le informazioni riservate con gli altri paesi.
- I paesi europei hanno deciso di rendere operativo entro un mese un sistema chiamato Pnr (registrazione del nome del passeggeri) per registrare i dati personali dei passeggeri che s’imbarcano su un volo aereo. Attraverso questo sistema le diverse compagnie e le polizie dei diversi paesi potranno condividere le informazioni sui passeggeri in tempo reale.
- La Commissione presenterà anche una legislazione per limitare l’uso delle armi da fuoco e reprimere il mercato illegale.
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